giovedì 11 aprile 2013

Punto di non ritorno - Edizione speciale da collezione (Event horizon)





Il film è ormai un cult fantahorror
Video buono, ma non al top.
Audio italiano dignitoso (anche se con dei limiti).
Extra molto interessanti.
Prezzo basso, anche del Blu-Ray inglese, che ha audio ITA.
Master video "vecchio" e con edge enhancement.
Extra solo in bassa definizione, salvo il trailer.


FILM: Fan­ta­hor­ror sul con­fron­to con i pro­pri in­cu­bi, e che por­ta nel­la spa­zio il clas­si­co te­ma del­la "ca­sa stre­ga­ta". Mol­ti i ri­fe­ri­men­ti ad Alien, Shi­ning e The Haun­ting (l'ori­gi­na­le di Ro­bert Wi­se), an­che se il mag­gior ispi­ra­to­re è Hell­rai­ser, cult hor­ror con cui il film di Paul W.S. An­der­son con­di­vi­de l'idea del ma­nu­fat­to che schiu­de le por­te dell''in­fer­no. In Hell­rai­ser, ta­le ma­nu­fat­to era un "cu­bo ma­gi­co", qui è la "Event Ho­ri­zon", astro­na­ve fi­ni­ta in un iper­spa­zio de­mo­nia­co... poi rie­mer­sa con la ca­pa­cità di sca­te­na­re le an­go­sce di chiun­que sal­ga a bor­do, por­tan­do­lo al­la fol­lia. E' fra i po­chi sci-fi con una com­po­nen­te "mi­sti­co – lo­ve­craf­tia­na" e in­tri­ga all'istan­te con la sua riu­sci­ta fa­se pre­pa­ra­to­ria. Inol­tre è te­sis­si­mo, asciut­to e con ot­ti­mi at­to­ri ti­po Sam Neil, e un La­wen­ce Fi­sh­bur­ne pre-Ma­trix. La re­gia pun­ta su cen­tri­fu­ghe “an­ti­ra­zio­na­li” (ad esem­pio quel­la del­la del­la ba­se in or­bi­ta), e si con­fer­ma ispi­ra­ta lun­go una mat­tan­za gio­ca­ta sul­lo scon­tro fra i per­so­nag­gi e le lo­ro col­pe ma­te­ria­liz­za­te dall'astro­na­ve "in­fer­na­le". Lo splat­ter ab­bon­da, e in­si­ste su­gli oc­chi co­me nei mi­glio­ri film di Lu­cio Ful­ci, op­pu­re ri­chia­ma l'or­ro­re che vie­ne “da den­tro”. In più è so­ste­nu­to dal fat­to­re men­ta­le, e da un ter­ri­fi­can­te mix di am­bien­ti tec­no – go­ti­ci ispi­ra­ti al me­dio evo. La se­con­da par­te scon­ta qua­ran­ta mi­nu­ti di ta­gli vo­lu­ti dal­la pro­du­zio­ne, e a trat­ti sem­bra in­com­piu­ta, op­pu­re ti­ra­ta via, pro­prio co­me il per­so­nag­gio di Sam Neil. Inol­tre, cer­te “spac­co­na­te” del pre­fi­na­le so­no ri­di­co­le, an­che se poi la chiu­su­ra “cri­sto­lo­gi­ca” fun­zio­na gra­zie al re­tro­gu­sto ma­le­det­to e non con­so­la­to­rio, e gra­zie an­che all'evo­ca­ti­vo set dell'iper­gui­da: un gi­ro­sco­pio bor­chia­to che sin­te­tiz­za le com­po­nen­ti scien­ti­fi­che e ir­ra­zio­na­li del film (pe­ral­tro il mi­glio­re di An­der­son, e ben più riu­sci­to di col­le­ghi trop­po “am­bi­zio­si” co­me Pro­me­theus).





QUALITA' VIDEO (8 su 10): Vi­deo buo­no ma “vec­chio”, e a cui gio­ve­reb­be una mo­der­na scan­sio­ne più re­stau­ro 4K da ne­ga­ti­vo. Il li­mi­te sta nel ma­ster, un te­le­ci­ne­ma dell'in­ter­po­si­ti­vo (o ad­di­rit­tu­ra del po­si­ti­vo), ri­sa­len­te al 2005, an­no in cui il film uscì in spe­cial edi­tion a due DVD. L'en­co­ding van­ta una com­pres­sio­ne AVC gra­ni­ti­ca (36 mbit qua­si co­stan­ti), ma l'ac­qui­si­zio­ne non è sta­bi­lis­si­ma, e sfrut­ta una pel­li­co­la non re­stau­ra­ta. Ci so­no mol­te spun­ti­na­tu­re bian­che o ne­re, sia all'ini­zio che al­la fi­ne del film, e nel­le mol­te sce­ne con ef­fet­ti spe­cia­li. In più com­pa­io­no graf­fi o pe­luc­chi, e ci so­no va­ri tre­mo­lii ver­ti­ca­li, an­che se non com­pro­met­ten­ti. La lu­mi­no­sità va­ria fra buo­no e smor­to, e in ge­ne­ra­le ri­sal­ta un sen­sa­zio­ne di lie­ve “spor­ci­zia”. La de­fi­ni­zio­ne è co­mun­que mol­to al­ta, in par­ti­co­la­re sui pri­mi pia­ni, e su­gli sfon­di più “tec­no­lo­gi­ci” co­me quel­li con cir­cui­ti, mac­chi­na­ri o stru­men­ti del­le astro­na­vi. To­ta­li e pia­ni me­di so­no ben de­fi­ni­ti, so­prat­tut­to quan­do in­clu­do­no tex­tu­re me­tal­li­che, o di pa­re­ti. An­che tu­te, ve­sti­ti e con­ge­gni sfog­gia­no un'ot­ti­ma ni­ti­dez­za, per non par­la­re dei det­ta­gli go­re, o dei pri­mis­si­mi pia­ni su­gli oc­chi. Una men­zio­ne va in­fi­ne agli ef­fet­ti par­ti­cel­la­ri ti­po ac­qua o scin­til­le, e al­le fiam­ma­te del­le esplo­sio­ni fi­na­li. Il qua­dro è ma­te­ri­co, e la gra­na ab­ba­stan­za na­tu­ra­le: tut­ta­via, l'im­pres­sio­ne è che ci sia sta­to un cer­to uso di shar­pe­ning. So­no pre­sen­ti au­reo­le sui con­tor­ni scu­ri, e il mi­cro­det­ta­glio, ben­chè al­to, ha una con­si­sten­za "me­tal­li­ca". Lo stes­so va­le per una tra­ma dell'im­ma­gi­ne trop­po "ac­cen­tua­ta" dall'ed­ge en­han­ce­ment. Il con­tra­sto è ec­cel­len­te, e tri­di­men­sio­na­le, sal­vo in al­cu­ne sce­ne “spa­zia­li” con ap­piat­ti­men­ti e co­lo­ri “fal­sa­ti”. Sem­pre i co­lo­ri van­ta­no pri­ma­ri ac­ce­si, con in te­sta il blu del­le va­sche crio­ge­ni­che, e il ver­de dei cor­ri­doi, del­la sa­la cir­cui­ti e dei la­ser sul­la Event Ho­ri­zon. An­che il ros­so ap­pa­ga, ad esem­pio nel ca­so di san­gue, stru­men­ta­zio­ni, e lu­ci d'emer­gen­za che inon­da­no il qua­dro sen­za spor­ca­tu­re. Ot­ti­mo il gial­lo sem­pre nei cor­ri­doi del­la me­ga na­ve, e pia­ce­vo­li le to­na­lità vio­la­cee di va­rie sce­ne ti­po quel­la del­la “de­com­pres­sio­ne”. Gli in­car­na­ti so­no na­tu­ra­li, ma con una lie­ve ten­den­za al ro­sa, o al ros­sa­stro. La fo­to­gra­fia ten­de in­ve­ce al gri­gio, an­che se il bian­co è qua­si neu­tro, e mol­to bril­lan­te (con però qual­che bru­cia­tu­ra). Piut­to­sto si no­ta che qua­si tut­ta la se­con­da bo­bi­na (dall'at­trac­co al­la Event Ho­ri­zon al­la sce­na dell'on­da d'ur­to) ha co­lo­ri più sbia­di­ti, e lo stes­so va­le per il ne­ro, al­tri­men­ti pro­fon­do, e ben de­fi­ni­to. Il me­de­si­mo "sbia­di­men­to" in­ve­ste an­che al­tre se­quen­ze, pro­du­cen­do "flut­tua­zio­ni" che di cer­to non han­no nien­te a che ve­de­re con la fo­to­gra­fia. La com­pres­sio­ne è in­vi­si­bi­le, an­che in sce­ne buie, ma in qual­che fon­da­le si no­ta un tre­mo­lio del­le li­nee più sot­ti­li. In­fi­ne c'è uno sti­ra­men­to ver­ti­ca­le di cir­ca il 4%: l'ef­fet­to è tol­le­ra­bi­le, ma evi­den­te su al­cu­ni vol­ti, e su geo­me­trie che da cir­co­la­ri di­ven­ta­no ova­li. Co­sa l'ab­bia pro­vo­ca­to è un mi­ste­ro: for­se l'adat­ta­men­to a scher­mi 16/9 di un'edi­zio­ne 1.85:1 per il mer­ca­to ame­ri­ca­no, an­che se è so­lo un'ipo­te­si.



Voto al transfer: 7 e 1/2 su 10, "Fattore wow": 8 e 1/2 su 10.

Grafico Bitrate (cliccare sopra per ingrandirlo):


Occupazione audio/video: 33,78 Gb - Bitrate (video) 36,31 Mbit

Dati completi del Blu-Ray estratti con BDinfo


Screencapture Blu-Ray: Full HD PNG
(occhio agli spoiler!!)


Altri screencapture dopo il commento sull'audio.


QUALITA' AUDIO (8 su 10): L'au­dio ita­lia­no Dol­by Di­gi­tal 5.1 è vi­va­ce, però con qual­che li­mi­te, e un po' di ru­vi­dez­za. Il vo­lu­me di re­gi­stra­zio­ne è di­scre­to, e il fru­scio qua­si as­sen­te an­che nei pas­sag­gi si­len­zio­si (po­chi ma sug­ge­sti­vi, poi­chè se­gui­ti da ve­re e pro­prie “esplo­sio­ni so­no­re”). Il fron­te an­te­rio­re ha una buo­na se­pa­ra­zio­ne, e pro­du­ce pan­ning, o ef­fet­ti sin­go­li, sem­pre mol­to “spin­ti”. Fra que­sti, i suo­ni den­tro le astro­na­vi, ad esem­pio por­te, mac­chi­na­ri, com­pu­ter, sbuf­fi di va­po­re. Ma non so­no da me­no gli ef­fet­ti at­mo­sfe­ri­ci, dei reat­to­ri o del­le fiam­ma­te, sen­za con­ta­re i ru­mo­ri più “sub­do­li” nel­le fa­si esplo­ra­ti­ve. La di­na­mi­ca è buo­na, e le fre­quen­ze me­die so­no ben in evi­den­za, però con brut­ti “sbuf­fi” nei suo­ni più cu­pi. Gli al­ti so­no ni­ti­di, ma an­ch'es­si “bru­cia­ti” in sce­ne con tut­ti i dif­fu­so­ri at­ti­vi: ad esem­pio, in quel­la dell'on­da d'ur­to, e del­la sa­la dell'iper­gui­da in fiam­me, o du­ran­te le esplo­sio­ni. Fra l'al­tro, le me­de­si­me sce­ne so­no più “sof­fo­ca­te”, co­me se la com­pres­sio­ne fa­ti­cas­se un po' a ge­stir­le. E ad­di­rit­tu­ra sem­bra di av­ver­ti­re un ab­bas­sa­men­to del vo­lu­me. Le Asprez­ze e i “sof­fo­ca­men­ti” non ri­guar­da­no le vo­ci: que­ste ul­ti­me so­no na­tu­ra­li, e mai in­sca­to­la­te co­me av­vie­ne sem­pre più spes­so in mix re­cen­ti. Il tim­bro è pie­no, e la pre­sen­za per­fet­ta, sia nel ca­so di per­so­nag­gi ma­schi­li che fem­mi­ni­li. Le mu­si­che han­no un an­da­men­to sco­stan­te: al­cu­ne so­no am­pie e po­ten­ti (ad esem­pio du­ran­te i ti­to­li), al­tre so­no sca­ri­che, e un po' “col­las­sa­te” sul cen­tra­le. An­co­ra una vol­ta po­treb­be di­pen­de­re dal­la com­pres­sio­ne, ma il mix ci met­te del suo. I ca­na­li po­ste­rio­ri han­no una di­na­mi­ca ade­gua­ta, però il vo­lu­me è un po' bas­so e gli ef­fet­ti, an­che i più riu­sci­ti, so­no leg­ger­men­te in sot­to­fon­do. Co­mun­que non man­ca­no pan­ning fron­te re­tro (mo­to­ri di astro­na­vi, eco, on­da­te di ener­gia, fuo­co, scin­til­le), ed an­che gli ef­fet­ti sin­go­li ab­bon­da­no (tuo­ni, o cre­pi­tii pri­ma di al­cu­ne sce­ne di mor­te). In più ci so­no bei pan­ning a 360°, ti­po quel­li du­ran­te l'ascol­to del “mes­sag­gio di soc­cor­so”, o nel­la sce­na del bam­bi­no sot­to il te­lo. E in­fi­ne, l'ef­fet­to dell'ac­qua du­ran­te il ri­pri­sti­no del­la gra­vità sul­la Event Ho­ri­zon. Il su­b­woo­fer rin­for­za tut­te le fre­quen­ze bas­se, in mo­do per­si­no esu­be­ran­te. Però cer­ti in­ter­ven­ti ac­cen­tua­no il “fia­to cor­to” che la trac­cia mo­stra in fa­si for­ti. Nul­la di dram­ma­ti­co, ma che con­tri­bui­sce a ren­de­re l'au­dio più “di­ver­ten­te” che raf­fi­na­to.



Screencapture Blu-Ray: Full HD PNG (occhio agli spoiler!!)


Altri screencapture e confronto DVD - Blu-Ray dopo il commento sugli extra.


QUANTITA'/QUALITA' CONTENUTI EXTRA (8 e 1/2 su 10): Gli ex­tra so­no quel­li del­la pas­sa­ta edi­zio­ne spe­cia­le a due DVD del 2005, e so­no ot­ti­mi, an­che se in bas­sa de­fi­ni­zio­ne sal­vo un trai­ler. Que­sto l'elen­co, ac­ces­si­bi­le so­lo dal menù prin­ci­pa­le del Blu-Ray:


Commento audio del regista Paul W.S. Anderson e del produttore Jeremy Bolt (sott. ITA)

Dietro le quinte di Punto di non ritorno (SD, 103 min. 1 sec., sott. ITA), suddiviso in:

- "Attanagliati dalle tenebre" (14 min. 57 sec., sott. ITA)

- "Il corpo della bestia" (22 min. 48 sec., sott. ITA)

- "Salvati dall'inferno!" (19 min. 55 sec., sott. ITA)

- "Viaggio all'inferno" (18 min. 42 sec., sott. ITA)

- "Nel ventre della paura" (26 min. 36 sec., sott. ITA)

Sezione "Il punto di non ritorno: le riprese del film", contenente le featurette:

- Il corridoio rotante (1 min. 5 sec., sott. ITA)

- L'equipaggio si riunisce (1 min. 14 sec., sott. ITA)

- Le riprese delle scene acrobatiche (1 min. 36 sec., sott. ITA)

- Il nostro lato oscuro (3 min. 28 sec., sott. ITA)

Sezione "Segreti", contenente scene tagliate con commento opzionale del regista:

- Scena del briefing tagliata (2 min. 49 sec., sott. ITA)

- Area medica: scena estesa (53 sec., sott. ITA)

- Incontro con l'uomo in fiamme: scena estesa (6 min. 20 sec., sott. ITA)

Sezione "La Event Horizon scomparsa", contenente:

- Scena del salvataggio non girata (2 min. 57 sec., sott. ITA)

- Arte concettuale (3 min. 52 sec., sott. ITA)

Trailer cinematografico (HD, 2 min. 22 sec.)

Video trailer (SD, 1 min. 48 sec.)

Il die­tro le quin­te ha per pro­ta­go­ni­sti Paul W.S. An­der­son, il pro­dut­to­re Je­re­my Bolt e l'at­to­re Ja­son Isaacs. I tre ven­go­no in­ter­vi­sta­ti a lun­go, e rac­con­ta­no la ge­ne­si del film, le in­fluen­ze di al­cu­ni clas­si­ci sul­la sce­neg­gia­tu­ra, e i cam­bia­men­ti ap­por­ta­ti, ol­tre a de­scri­ve­re per fi­lo e per se­gno il la­vo­ro di ri­pre­sa. An­der­son, in par­ti­co­la­re, scio­ri­na in­nu­me­re­vo­li aned­do­ti sul­lo sti­le, sot­to­li­nean­do più vol­te gli aspet­ti re­li­gio­si e go­ti­ci. Isaacs si con­cen­tra su­gli at­to­ri, ai qua­li so­no de­di­ca­ti lun­ghi fo­cus, men­tre il pro­dut­to­re si sof­fer­ma su­gli ap­set­ti tec­ni­ci. Co­me pre­ve­di­bi­le, non man­ca­no am­pie por­zio­ni de­di­ca­te ai set, poi agli ef­fet­ti spe­cia­li pro­ste­ti­ci, pi­ro­tec­ni­ci e tut­ti quel­li ine­ren­ti le ri­pre­se sen­za gra­vità. La par­te più in­te­res­san­te è però quel­la sui mon­tag­gi pre­li­mi­na­ri del film, e sui ta­gli im­po­sti dal­la pro­du­zio­ne. Gli aned­do­ti in pro­po­si­to ab­bon­da­no, e ven­go­no mo­stra­te sia fo­to di se­quen­ze eli­mi­na­te (quel­le splat­te­ris­si­me del­le "vi­sio­ni in­fer­na­li"), che in­te­re sce­ne con ef­fet­ti prov­vi­so­ri (ad esem­pio quel­la del "den­te"). Un'ul­ti­ma se­zio­ne è de­di­ca­ta al­le mu­si­che, con am­pi fo­cus sul la­vo­ro svol­to da Mi­chael Ka­men a dal grup­po dan­ce in­gle­se de­gli Or­bi­tal. Nel com­ples­so si trat­ta di un do­cu­men­ta­rio in­te­res­san­tis­si­mo, an­che se c'è qual­che lun­gag­gi­ne, e le “te­ste par­lan­ti” so­no più nu­me­ro­se dei fil­ma­ti sul­la la­vo­ra­zio­ne. Po­co ma­le, co­mun­que, per­chè ad esem­pio An­der­son è pia­ce­vo­le da ascol­ta­re, e le sue con­si­de­ra­zio­ni so­no sem­pre sen­sa­te e in­tel­li­gen­ti. Così in­tel­li­gen­ti che ci si chie­de co­me ab­bia fat­to il pur bra­vo re­gi­sta a sfor­na­re cio­fe­che co­me i va­ri Re­si­dent Evil, o Alien VS. Pre­da­tor. Pec­ca­to an­che per l'as­sen­za di in­ter­vi­ste ai pro­ta­go­ni­sti del film, con in te­sta La­w­ren­ce Fi­sh­bur­ne e Sam Nel (i qua­li pre­sen­zia­no so­lo in bre­vi clip). La se­zio­ne fea­tu­ret­te col­ma qual­che man­can­za del do­cu­men­ta­rio, e mo­stra dei ma­king of mol­to den­si (ma bre­vi) sul fun­zio­na­men­to di al­cu­ni set, e su­gli ef­fet­ti splat­ter. A com­men­ta­re i fil­ma­ti è l'on­ni­pre­sen­te Paul W.S. An­der­son, sem­pre pun­tua­le e com­pe­ten­te. Quan­to al­le sce­ne eli­mi­nan­te, si trat­ta di una pic­co­la par­te dei 40 mi­nu­ti esclu­si dal mon­tag­gio de­fi­ni­ti­vo. Tut­ta­via il con­te­nu­to è no­te­vo­le, ad esem­pio nel­la sce­na con Sam Neil in ver­sio­ne “ra­gno” (che omag­gia l'Esor­ci­sta), e poi nel­la ca­me­ra dell'iper­gui­da. Sen­za con­ta­re quel­la col Ja­son Isac “svuo­ta­to”. Una vol­ta tan­to, ri­sul­ta pia­ce­vo­le da se­gui­re an­che lo sto­ry­board del­la sce­na non fil­ma­ta, e i di­se­gni con­cet­tua­li so­no mol­to sug­ge­sti­vi. La trac­cia di com­men­to ri­pren­de qua­si tut­ti gli ar­go­men­ti del do­cu­men­ta­rio, a vol­te ag­giun­gen­do dei par­ti­co­la­ri, al­le vol­te al­lun­gan­do un po' il bro­do. Il to­no è so­ste­nu­to ma non man­ca­no am­pi si­len­zi. Il trai­ler ci­ne­ma­to­gra­fi­co HD, in­fi­ne, ha due pe­cu­lia­rità: una è la pre­sen­za di stral­ci del­la sce­na eli­mi­na­ta col brie­fing di Sam Neil, l'al­tra è la qua­lità vi­deo mol­to di­ver­sa ri­spet­to a quel­la del film. Ad esem­pio i co­lo­ri so­no più vi­vi, an­che se que­sto po­treb­be di­pen­de­re dal­la fo­to­gra­fia non fi­na­liz­za­ta. Inol­tre il con­tra­sto è mi­glio­re, e il det­ta­glio, ben­chè ana­lo­go, è più na­tu­ra­le, poi­chè non en­fa­tiz­za­to dal­lo shar­pe­ning. In­fi­ne non c'è la de­for­ma­zio­ne ver­ti­ca­le del 4%.



Screencapture Blu-Ray: Full HD PNG (occhio agli spoiler!!)



Confronto DVD - Blu-Ray: Full HD PNG
(occhio agli spoiler!!)















link a recensioni esterne:

Scheda del film:

Hardware con cui vedo e ascolto i Blu-Ray (evidenziato in giallo quello usato per recensire il titolo):
    DISPLAY
    - Panasonic plasma FULL HD 55' 3D TX-P55ST50E
    - Panasonic plasma FULL HD 50' TX-P50S20
    - Panasonic plasma FULL HD 46' TX-P46U20
    - Panasonic plasma HD READY 50' TH50-PV60
    - Panasonic plasma HD READY 42' TH42-PX7
    - Epson proiettore LCD FULL HD EMP TW-980
    - Epson proiettore LCD FULL HD EMP TW-680

    LETTORI
    - Sony Playstation 3
    - Sony BDP S-500
    - Sony BDP S-550
    - Samsung BDP 1400
    - Samsung BDP 1500

    AMPLIFICATORI + DECODER + DIFFUSORI
    - Onkyo TX DS-676, Jbl Tlx 500 (centrale), Jbl tlx 700 (frontali, posteriori), Jamo X5 (subwoofer attivo)
    - Onkyo TX DS-555, Technics Sh-500, Technics Sb-ca21 (frontali), Wharfedale Modus 3 (posteriori), infinity ref. 100 (centrale)
    - Sony str-db 830, sistema satelliti + subwoofer Jbl Scs 140

    CUFFIE
    - Decoder Sony MDR-1000 + cuffie MDR-XB700
    - Decoder + cuffie Sony MDR-6500

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2 commenti:

Antonio L. ha detto...

Ciao, potresti inserire qualche confronto di fotogrammi tra il trailer ed il film?

DartBadio ha detto...

Eheh, avevo già iniziato a farli, poi ho mollato per sfinimento (e perchè stavo tardando troppo con la pubblicazione ;)

Appena riesco ne metto su un paio.