martedì 4 marzo 2008

Il quinto elemento (The fifth element - Import USA)

FILM: Fantacolossal di Luc Besson in cui Bruce Willis e Milla Jovovich riaffermano (se mai ce ne fosse bisogno) la centralità dell'amore in un mondo stordito dall'ultramodernità. Facce e ritmi sono da blockbuster americano, mentre l'estetica, fra stravaganze "pop" dello stilista jean Paul Gaultier e sovraccarichi visionari del fumettista Moebius, è tipica del vecchio continente, dove la pellicola è stata prodotta. La storia, trita e confusionaria, vanta però un'euforia insolita, ed alimenta, a suon d'ironia, cinismo e allusioni sessuali, una sfilza d'efficaci situazioni grottesche. L'azione è massiccia e sorretta da effetti speciali quasi sempre splendidi: in più, si snoda fra location tanto colossali da rubare la scena ai pur "cinematici" protagonisiti. Su tutte, risaltano quelle dell'agglomerato urbano, le cui superfici s'intersecano quasi come nei quadri "impossibili" di Escher e riflettono una rappresentazione "sghemba" dei poteri militari, politici, scientifici e religiosi. L'immaginario fantascientifico del film, da non prendere mai sul serio, vanta una bizzarrìa che ammalia: è infatti coloratissimo e sempre sopra le righe ma viene "rarefatto" da spazi megalitici in cui il male assoluto cerca d'infiltrarsi, a quanto pare ciclicamente. Innumerevoli le influenze dalle passate opere del regista francese: ad esempio, l'eroina Milla Jovovich è un'alter-ego futuristica di Nikita, mentre Bruce Willis, "outsider" con atteggiamenti iper-protettivi, sembra un giovane Léon. Sempre da Léon, viene anche il super-villain di Gary Oldman, magnate gigione e psicopatico, mentre certi connotati "ittici" della seconda parte (fra cui il pianeta acquatico e le sembianze della "diva") rimandano ad Atlantis. La scontatezza della conclusione, in cui gli eroi sventano l'apocalisse nella quasi indifferenza generale, non è mitigata nemmeno dalla rocambolesca parentesi "fanta-archeologica": ma poco importa, visto che a Besson interessano più i risvolti "carnascialeschi" d'una Gomorra futuristica sempre sull'orlo della catastrofe. Splendidi i temi musicali di Eric Serra, dal sapore orientaleggiante, irresistibile il ruolo "prince-iano" di Chris Tucker, la cui trasgressività, in netta antitesi con l'eleganza della cantante lirica, è l'ennesimo eccesso d'un universo tenuto in piedi dai contrasti.

QUALITA' VIDEO (9 su 10): Il Bluray qui recensito è di fatto una "riedizione" che va a sostituire quella, pessima, uscita più d'un anno fa, ed oggi non più reperibile. L'immagine del Bluray originario, compressa in mpeg2 su supporto a strato singolo, era caraterrizata da una pastosità inaccetabile, un basso livello di definizione e addirittura qualche artefatto evidente. L'immagine di questa riedizione, compressa in AVC mpeg4 su un supporto a doppio strato, è invece eccezionale, e, per un film con ormai 11 anni sulle spalle, può dirsi quasi perfetta. A dir la verità, la sequenza dei titioli non è molto nitida, mentre la prima inquadratura in egitto è addirittura cupa e soft: ma, come ad esempio in The Rock, il degrado è dovuto proprio alla sovrapposizione dei dei titoli, ed è quindi momentaneo. A riprova di ciò, al primo cambio d'inquadratura che segue la scritta "Directed by Luc Besson", l'immagine "esplode" in un tripudio di colori, dettaglio e profondità. Il particolare (sui cammelli, sui volti dei bambini e quindi sui geroglifici nei muri) è davvero finissimo, e vanta una porosità "cinematografica". Allo stesso modo, stupisce la precisione con cui sono delineate le trame dei capelli dell'archeologo italiano e del suo aiutante interpretato da Luke Perry (il Dylan di Beverly Hills). Come immaginabile, i primi piani sono quasi "radiografici" e pur non rasentando livelli di dettaglio fra i più alti in assoluto, vantano una cristallinità degli incarnati in controluce esemplare. Spettacoloso il livello di contrasto, che esalta fin da subito le armature degli alieni, mentre è un po' meno elevato quello della luminosità, che appiatisce qualche passaggio in penombra. Col progredire del film, emerge anche l'ottimo livello del nero, privo di cedimenti anche nelle scene più scure, mentre si fa più evidente una lieve grana che accompagnerà le immagini per tutto il film. Quest'ultima, comunque, è davvero finissima e facente parte della fotografia originaria: in più non intacca il dettaglio e, nonostante l'occasionale "sabbiosità", è davvero cinematografica, ordinata e persino bella a vedersi, oltre che indice della fedeltà del trasferimento. Ottima la resa dei colori, quasi privi di dominanti (salvo in qualche passaggio un po' più rossastro) e iper-sgargianti. D'altronde, la palette cromatica di questo film è fra le più varie e vivaci che esistano, e per rendersene conto basta osservare tutti i passaggi nella città (durante la fuga di Leloo), o quelli nel laboratorio, per non parlare delle sequenze nell'ufficio di Zorg, o sulla nave da crociera, durante il concerto della diva. Blu, turchesi, viola, verdi e rossi sono vivi come non mai, e privi di rumore. Addirittura il giallo, nei primi piani del taxi guidato da Bruce Willis, assume tonalità solari. Eccellenti la mesa fuoco della ripresa, sempre costante, e lo stato di conservazione della pellicola, priva di spuntinature fastidiose. Come unici limiti del trasferimento, si segnalano una resa un leggermente "incupita" di certi totali molto processati (ad esempio la prima inquadratura della città vista dagli occhi di Milla Jovovich) e la presenza, in qualche passaggio con forti contrasti bianco/nero, d'un lieve edge enhancement. Inoltre, qualche scena in penombra mostra "sbavature" sullo sfondo: ma, in questo caso come nei precedenti, si tratta di poca cosa rispetto allo spettacolo "cinematografico" offerto.

QUALITA' AUDIO (8 e 1/2 su 10): L'audio inglese Dolby Digital 5.1/640 Kbit (sotto-convertito dalla traccia Dolby True HD a bit rate variabile) è forse il migliore che abbia mai accompagnato il film. La qualità del mix supera senza dubbio quella di tutte le passate edizioni in DVD americane e inglesi (caratterizzate da alti molto "bruciati" nella seconda parte) e, manco a dirlo, della mediocrissima versione DVD italiana edita da Filmauro. Il volume di registrazione è molto alto, mentre fin dai titoli stupisce l'estensione in gamma bassa, esuberante su tutti i diffusori principali. La vivacità del mix è spettacolare ed alterna una marea di panning, o effetti separatissimi sia sul fronte anteriore che posteriore. Nonostante la pulizia non sia eccezionale, gli alti sono sempre definiti: a dimostrarlo, fin dalle prime scene, le eco nella caverna, gli effetti delle creature aliene e, quindi, i frastuoni della prima battaglia spaziale, dove soprattutto il lancio dei missili (e la successiva "fiamamta") mettono in evidenza anche la sicurezza sulle frequenze medio basse. La resa delle musiche è molto buona, anche se alcuni brani sono così "diffusi" da non sembrare sempre perfettamente a fuoco. Certi passaggi, ad esempio nella fuga di Leloo, sono comunque memorabili ed uniscono pulizia a bassi profondissimi (caratteristica inusuale nelle musiche). Il concerto della "diva", addirittura, sembra provenire da un LP di musica classica, sia per la nitidezza della voce che per il calore dei flauti, quasi insolito in una traccia Dolby Digital. Sul canale centrale le voci suonano piene e naturali, anche se in qualche scena concitata, sono coperte da lievi saturazioni. Sempre sul centrale, gli effetti sono secchi e compatti, con bassi "da subwoofer" nel caso il diffusore sia equipaggiato con buoni driver. Si ascolti, come esempio, la scena con il test del mitragliatore, davvero coinvolgente sia per gli spari che per la successiva esplosione. I canali posteriori forniscono un'ambienza molto piacevole, ed alzano il coinvolgimento con effetti attivi "staccati" e precisi. Fra gli interventi migliori, si ricordano quelli nella scena, vivacissima, della fuga di Leloo, o dell'inseguimento fra i taxi, o ancora nella sparatoria sul transatlantico. Proprio quest'ultima scena, assieme a quella del combattimento di Leloo, presenta però una certa "bruciatura" delle frequenze più alte: tuttavia, come accennato all'inizio, questa non è accentuata quanto nelle passate versioni del mix e pertanto non disturba troppo. Come immaginabile, il subwoofer interviene con forza in tutte le sequeze più robanti, ed in particolare nell'esplosione all'aeroporto e in quella del già citato transatlantico.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (2 su 10): Il menù principale, piacevole ma un po' "decontestualizzato", include fra gli extra solo una superflua traccia di curiosità. Non sono presenti nemmeno i trailer di questo o di altri film targati Sony.

link a recensioni esterne:
Forum DVD Essential (Bluray americano)
Highdefdigest (Bluray americano, vecchia edizione)
Highdefdigest (Bluray americano, nuova edizione)
DVD Talk (Bluray americano)
DVD Beaver (Confronto DVD, Bluray vecchio, Bluray nuovo)
DVD Townfile (Bluray americano)

Scheda del film
Imdb

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