lunedì 31 marzo 2008

Die Hard 2 - 58 minuti per morire (Die hard 2: die harder)

FILM: Seguito di Die Hard, diretto da Renny Harlin ed ambientato, questa volta, nel più importante aereoporto di Washington. Come nel primo film, l'azione è confinata in un unico luogo, i cattivi sono vari e ben delineati, mentre Il protagonista John McLane (poliziotto newyorkese interpretato da Bruce Willis) combatte "fuori casa" ed è solo contro tutti (buoni compresi). La sceneggiatura di Steven De Souza non tradisce gli stilemi del capostipite, ed anzi mantiene un'ottima continuità grazie a molti rimandi "espliciti" e soprattutto alla riproposizione di certi personaggi come la moglie di Mclane, il giornalista d'assalto e il poliziotto di colore. L'alto budget garantisce una messinscena imponente e sequenze d'azione rocambolesche, anche se certi effetti speciali (ad esempio nella scena del sedile eiettabile) sono un po' malriusciti. Rispetto allo splendido prototipo di Mctiernan, però, "Die Harder" pecca in eleganza e, come tutti i film di Harlin, sembra più un giocattolone girato in studio che non un colossal attentamente costruito. Inoltre, lo sviluppo "orizzontale", anzichè "verticale" dell'azione sottrae all'elemento claustrofobico, e ridimensiona l'eroe Bruce Willis, confinandolo al livello "geografico" ed emotivo dei suoi colleghi poliziotti. Anche la durata, forse eccessiva, non aiuta, in quanto diluisce i passaggi movimentati e sgonfia la tensione raggiunta a metà film. Per fortuna, la resa dei conti si mantiene esaltante, anche se alla fine il coinvolgimento è molto da luna park e poco da action ammazzanervi. Va comunque notato che, di tutta la saga, Die hard 2 è l'episodio in cui più emerge il lato oscuro della tecnologia, come dimostra l'aeroporto "fasullo" imbastito, da un gruppo di terroristi, con lo scopo di far schiantare aerei. Tale struttura, doppio "malvagio" di quella legittima, è l'elemento più stupefacente del film e incarna non solo il gusto per l'impresa "impossibile", tipico dei cattivi che popolano il genere, ma anche il vero nemico da annientare. Assieme all'ironia di Willis, sardonica e sopra le righe, e alla partecipazione "cult" di Franco Nero, ciò basta a giustificare il sequel, e traghettare con efficacia il personaggio di McLane nelle incertezze degli anni '90.

QUALITA' VIDEO (6 e 1/2 su 10): Il video 2.35:1 è compresso in AVC-Mpeg4 su un Bluray doppio strato e presenta una qualità video più che sufficiente. Di sicuro non ci si trova di fronte ad un'immagine di riferimento, anche se, tutto sommato, la resa su grande schermo garantisce una distanza dalla versione DVD abbastanza netta. Il livello medio di definizione è discreto senza mai essere tagliente, mentre l'impatto generale è sempre piuttosto "morbido". Ciò è dovuto ad un fotografia lievemente cupa e, soprattutto, alla presenza d'un lieve, quanto costante "effetto nebbia", che pur non producendo grana (il video è sempre abbastanza pulito) offusca i dettagli sui volti in primo piano e sugli sfondi. In certe scene nella hall dell'aeroporto o sugli aeroplani, comunque, certi microdettagli riescono ad emergere con maggiore convinzione, tanto da regalare qualche notevole istantanea. I colori sono abbastanza caldi e convincono soprattutto sulle tonalità blu e rosse. Queste ultime, in particolare, evidenziano gli incarnati dei visi, e si fanno accesissime in tutte le sequenze nella torre di controllo, dove però compare anche una lieve rumorosità video. Molto compatta la dominante arancione nelle scene con la moglie di McLane sull'aereo, anche se in qualche primo piano i visi sono un po' impastati. Contrasto e luminosità appaiono nella norma, salvo in un due, tre passaggi dove tali parametri schizzano fuori scala: ad esempio, resta impressa la scena del "cadavere in transito", in cui all'improvviso la fotografia presenta un contrasto così elevato da rendere i neri troppo profondi. A parte questi brevi attimi, comunque, la luminosità del quadro è bilanciata abastanza bene e talvolta è addirittura brillante. Anche le molte scene scure (fra cui la sparatoria iniziale e la corsa sotto la pista d'atterraggio) non hanno particolari flessioni, e mantengono i dettagli in penombra sempre ben visibili. E' però giusto precisare come in simili momenti la tridimensionalità del quadro sia ben lontana dall'eccellenza. A parte la lieve rumorosità, non si segnalano artefatti di compressione evidenti, salvo forse qualche solarizzazione nelle luci forti e dirette verso lo spettatore. L'edge enhancement, data anche l'indole un po' soft del quadro, è del tutto inesistente, come dimostrano i primi totali sulla chiesa, che propongono i tipici contrasti bianco/nero dove l'effetto può essere palese. Molto buono, infine, lo stato di conservazione della pellicola, minato solo da qualche spuntinatura nera o colorata.

QUALITA' AUDIO (6 su 10): Audio italiano DTS (768 kbit) appena sufficiente. Il volume di registrazione è abbastanza alto ma la dinamica è concentrata tutta sulla frequenze medie, mentre il mix non è particolarmente attivo, soprattutto sui canali posteriori. Il fronte anteriore, comunque, è ampio e sebbene povero di panning, presenta effetti attivi piuttosto marcati e già palesi fin dalle scene iniziali fuori dall'aeroporto. Il canale centrale è solo discreto e, come gli altri diffusori, abbastanza limitato in dinamica. Inoltre, produce qualche lieve crepitio sulle voci, soprattutto all'inizio. La riproduzione delle musiche convince più di quella degli effetti, grazie ad una maggiore estensione sui bassi, mentre nei momenti più silenziosi è avvertibile un certo fruscio di fondo. L'impatto della traccia, dunque, è piuttosto "vecchio", e davvero poco convincente anche per un film del 1990. Per rendersene conto, basta ascoltare la resa dei moltissimi spari, più fastidiosa che coinvolgente, e abbastanza sporca. Va un po' meglio in alcuni passaggi dove emergono bassi un po' più profondi (nell'ascensore, durante l'incidente aerero e in tutto il finale) ma in linea di massima non c'è un solo momento davvero appagante. Come anticipato, i canali posteriori lavorano poco e sopratutto nelle scene d'azione o in quelle nella torre di controllo. Non ci sono panning fronte retro e nemmeno sinistra destra, mentre gli effetti attivi contano su riverberi particolari per dare un'impressione di stereofonia posteriore che, in realtà, non esiste. L'apporto del subwoofer amplifica abbastanza l'impatto delle sequenze più esplosive ma di sicuro non colpisce allo stomaco come in colonne sonore più recenti o riuscite di questa. Rispetto ad un ascolto con le "casse del tv", il coinvolgimento è senza dubbio più elevato (grazie soprattutto al "volume" e alla buona presenza dei laterali) ma chi s'aspetta la resa d'un film recente resterà molto deluso.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (7 su 10): A leggere l'elenco dei contenuti sulla fascetta, si potrebbe credere che il disco sia abbastanza parco d'extra: in realtà, sotto la voce "featurette" si nascondono ben 10 filmati di varia natura, per una durata complessiva di circa 70 minuti (a cui va aggiunta la durata degli altri extra presenti sul disco). In dettaglio, trovano posto gli inserti HBO (23 minuti), "featurette" (4 minuti), Profilo del cattivo (7 minuti), Rompere il ghiaccio (4 minuti), Caos sul nastro trasportatore (8 minuti) e Intervista a Reny Harlin (7 minuti). Sempre sotto la stessa voce "featurette", compaiono un'analisi di due scene con effetti speciali (sedile a espulsione e pista dell'aeroporto, per un totale di 6 minuti), lo storyboard d'una scena (3 minuti) e tre sequenze in split screen: elicottero (1 minuto), modellini d'aeroplano (3 minuti) e combattimento in volo (2 minuti). Gli altri contenuti del disco includono 4 scene eliminate (8 minuti) la traccia di commento di Renny Harlin, la selezione personale delle scene (una stupidaggine in stile "scene top" dei primi DVD Cecchi Gori), 6 trailer cinematografici e televisivi, più i trailer di Die Hard, Die Hard 4 e Alien vs Predator. La featurette HBO è abbastanza interessante, sebbene molto "pubblicitaria", e si concentra su svariati aspetti della produzione, in particolare l'utilizzo di modellini e neve artificale. Le altre featurette, invece, rirpendono ed ampliano alcuni contenuti già visti in quella principale e per questo sono un po' ripetitive. Molto buona la traccia di commento (ascoltata a spezzoni), in cui Harlin alterna ovvietà sulla trama a molti piacevoli aneddoti sia sulla lavorazione che sul suo modo di vedere la saga. Tutti i filmati sono in bassa definizione, salvo i trailer degli altri film. Sono presenti sottotitoli, anche in italiano, sia sui documentari che sulla traccia di commento. Racchiude il tutto il solito menù a scomparsa dei titoli FOX, molto scomodo (in quanto non prevede una controparte "fissa") ma esteticamente gradevole.

link a recensioni esterne:
Forum DVD Essential (Bluray italiano)
Highdefdigest (Bluray americano)
DVD Talk (Bluray americano)
Home Theater Forum (Bluray americano)
AVS Forum (Bluray americano)

Scheda del film
Imdb

giovedì 27 marzo 2008

Gothika

FILM: Dal regista francese Mathieu Kassovitz (I fiumi di porpora) una mediocre commistione d'Horror soprannaturale e thriller psicologico. Halle Barry è protagonista assoluta della trama, nei panni d'una psichiatra che, dopo un misterioso "black out" mentale, si ritrova incarcerata nel manicomio in cui prestava servizio, con l'accusa d'avere ucciso suo marito, direttore della struttura. La prima mezz'ora appassiona, grazie al senso di smarrimento e all'efficace inversione "empatica" del ruolo medico - paziente: ma non appena esaurita la vena psico-thrilling (imperniata sul facile espediente del "rimosso"), il gioco si fa trito e cede il passo alla classica storia di spiritismo, e possessione a scopo di vendetta. L'elemento fantastico, purtroppo, straripa, e si fa così prominente da spegnere la suspance, e aprire la porta a qualunque possibilità, in alcuni casi letteralmente. Anche a carte scoperte, comunque, certe scene come quelle della doccia, o del viaggio "onirico" nel prefinale, instillano autentici brividi di terrore, riuscendo persino a squarciare l'atmosfera troppo patinata. Inoltre, colpisce il clima d' angoscia dovuto non tanto alla cattiveria che impregna vittime e carnefici, quanto alla cecità d'un mondo razionale in cui la follia è alibi per giustificare l'ignoto (e non solo). D'altro canto, proprio l'esagerata "sconnessione" fra realtà e soprannaturale genera voragini logiche, e "indecisioni" (sul reale peso da attribuire al fantasmatico) che sfociano in battute ridicole, pronunciate della stessa Barry. Come se non bastasse, il finale è goffo, anticlimatico e televisivo, mentre certi indizi sono fin troppo espliciti. Se non altro, Kassovitz rinuncia alle suggestioni più orientaleggianti, molto in voga ai tempi dell'uscita cinematografica, però non evita una sequela di virtuosismi digitali e spaventi gratuiti che alla lunga diventano irritanti. Si salva, almeno in parte, la rappresentazione scenica dello "svelamento", ma solo per certi rimandi a Lynch. Alla fine non ci s'annoia, anche perchè il tema delle personalità nascoste (tanto più oscure quanto più è "istituzionale" il ruolo nella società) suscita inquietudine e coinvolge senza pudori la protagonista: peccato però che la sceneggiatura non assecondi ed anzi dimentichi tale scoperta del "recondito".

QUALITA' VIDEO (8 e 1/2 su 10): Video 1.85:1 di ottima fattura, anche se la compressione Mpeg2 e il supporto a strato singolo lascerebbero supporre il contrario. La fotografia del film è molto scura ma ciò non impedisce alle immagini di risaltare in modo spesso impeccabile, e quasi sempre tridimensionale. Il livello di definizione è davvero alto e ciò è palese fin dalla prima sequenza con Halle Barry e la coprotagonista Penelope Cruz: gli incarnati sono molto porosi, i contorni sottili e delineati da un livello di edge enhancement che, pur non bassissimo, è davvero poco fastidioso. Subito dopo i titoli di testa, il primo piano dell'attore Charles Dutton mette ben in evidenza tutti gli altri pregi del trasferimento, ovvero la compattezza delle tinte, l'ottimo livello di contrasto (abbastanza spinto ma non al punto di "bruciare" dettagli) e la buona luminosità. Le trame di volti e oggetti non sono forse iper-taglienti come nei video di riferimento assoluto (F4 Silver Surfer o Dejavù) ma sono comunque finissime. Per accorgersene, basta osservare tutte le sequenze della prima mezz'ora: da quella in piscina (con i dettagli dell'acqua e delle pareti) a quelle fuori dall'istituto, fino alla sequenza sul ponte, e il successivo risveglio in cella. Una dominante blu, molto viva e compatta, copre il quadro costantemente ma non impedisce agli incarnati e alle tinte rossastre di risaltare con un buon calore. La pulizia del quadro è solo discreta, anche se ciò dipende da una precisa impostazione di fotografia che, oltre alla dominante blu (e i toni scuri) predilige una grana lieve ma abbstanza "sfrigolante", soprattutto sui bianchi. Quest'ultima non intacca il dettaglio ma, a ben vedere, produce qualche tremolìo anomalo su certe linee verticali, come quelle delle sbarre o degli infissi nei vari ambienti del carcere psichiatrico. Inoltre, in certe (rarissime) scene, sempre la grana provoca striature verticali su tutta l'immagine, come se, in quei passaggi, ci fosse stato un forte processamento digitale dell'immagine. Per accorgersene, basta osservare la prima scena del risveglio nel carcere (min. 16 sec. 22 ) , soffermandosi, in particolare, sulla luce abbagliante alle spalle della Barry. Impossibile notare artefatti di compressione evidenti, anche se, nella seconda parte, certe inquadrature s'ammorbidiscono e perdono d'incisività, oppure non sono perfettamente a fuoco. Fortunatamente si tratta di cali momentanei, e di cui ci si dimentica una volta ammirate le sequenze del pre-finale nella casa e, soprattutto, quelle nella cella dello sceriffo, con una serie di campo-controcampo eccellenti.

QUALITA' AUDIO (8 e 1/2 su 10): L'audio italiano Dolby Digital 5.1 a 640 kbit (disponibile anche in PCM 5.1) è potente e difinito, anche se la qualità va un po' "scemando" nell'ultima parte. Il volume di registrazione è molto alto, mentre la separazione frontale (ed anche posteriore) è davvero accentuata. Medi e bassi molto pieni e "secchi" e non presentano gravi distorsioni. Il centrale è un po' più basso di volume ma sempre abbastanza corposo e pulito, soprattutto nella riproduzione delle voci, indistorte e mai inscatolate. La prima parte del film è particolarmente "chiassosa", dal momento che è accompagnata da uno dei temporali più violenti e prolungati nella storia dell'homevideo. In questo frangente, la colonna sonora da il meglio di sè grazie ad una marea d'effetti atmosferici, in particolare pioggia e tuoni. Questi ultimi sfoggiano una dinamica impressionante e addirittura riversano bassi da subwoofer persino sui canali posteriori. Sempre in questa fase non mancano panning frontali (o fronte retro) che dimostrano allo stesso tempo l'ampiezza e la compatteza del fronte sonoro. La dislocazione degli effetti nell'ambiente è sempre molto precisa, come dimostrano le "bracciate" nella sequenza in piscina, e i motori delle auto nei sucessivi momenti fuori dall'istituto. Tale qualità viene confermata anche in tutte le scene "forti" della seconda parte, anche se a tratti fa capolino un po' di fruscio. I canali posteriori restano molto attivi anche dopo il temporale iniziale e includono addirittura alcuni effetti "vocali", come nella sequenza della doccia. Inoltre, animano la scena in tutti gli altri passaggi "onirici" e in quelli più "esplosivi" del finale. Come accennato, il pur buon livello della traccia audio s'abbassa un po' nella sceonda parte, soprattutto lungo due sequenze: quella del "suicidio", molto chiusa sul centrale e quella nell'ufficio dello sceriffo, in cui, sempre il centrale, è inspiegabilmente ovattato, in particolare sugli effetti. Tale flessione non pregiudica il godimento generale della traccia, sempre calda e attivissima, ma rappresenta una piccola "ombra" che si sarebbe potuta evitare.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (6 e 1/2 su 10): Gli extra, racchiusi in un discreto menù sia fisso che a scomparsa, includono una traccia di commento di regista e direttore della fotografia, le featurette "Sul set di Gothika" (16 minuti) e "Dipingere con il fuoco" (8 minuti), dedicate rispettivamente al dietro le quinte e agli effetti digitali, il video "Behind blue eyes" dei Limp Biskitz (4 minuti), il dietro le quinte di tale video, ad opera di Mtv (19 minuti), tre "schede" interattive sui (finti) pazienti del personaggio del Dottor Gray (comprendenti filmati e foto per un totale di 14 minuti) e il trailer di The Covenant, oltre al solito "prossimamente" dei Bluray Sony. Discreta la featurette, molto promozionale ma piuttosto varia, ed arricchita da interviste ai principali membri di cast e troupe. Ancora meglio l'inserto sugli effetti speciali, che però è troppo breve. Le schede sui pazienti del dottor Gray (personaggio interpretato dall'attore Bernard Hill) sono abbastanza inutili, mentre stupisce, per l'acume di certe considerazioni del cantante Fred Durst, il making of del video musciale, di fatto l'inserto più sfizioso assieme al video stesso. Quest'ultimo, peraltro, convoglia certe suggestioni (sull'empatia medico paziente) molto meglio del film. Tutti gli extra filmati sono in bassa definizione, salvo i trailer. Presenti i sottotitoli in italiano, anche per la traccia di commento.

link a recensioni esterne:
AfDigitale (Bluray italiano)
Forum DVD Essential (Bluray italiano)
Highdefdigest (Bluray americano)
DVD Authority (Bluray americano)
DVD Town (Bluray americano)

Scheda del film
Imdb

martedì 18 marzo 2008

The pusher (Layer cake)

FILM: Noir "di compromessi" in cui Daniel Craig, trafficante di droga senza nome, tenta il distacco da un mondo criminale strutturato in piani adiacenti, e senza intercapedini (non a caso, il titolo originale della pellicola si traduce in "Torta a strati"). La regia di Mathew Vaughn ha un'impronta estetica molto simile a quella dei precedenti film prodotti dallo stesso Vaughn, cioè Snatch e Lock & Stock: tuttavia, rispetto a questi ultimi il tono è più drammatico, mentre le bizzarie tragicomiche (tipiche dei film sopracitati e presenti anche in questo), sono molto meno ilari. La confezione "leccata" è funzionale a una delicatezza sorprendente, e riesce a non essere di maniera, mentre i virtuosismi registici non vanno mai sopra le righe e addirittura riescono a imprimere le giuste accelerazioni al racconto. Emblematici, fra i tanti, il "flash" durante l'aggressione al bar, che sottolinea lo smarrimento sia dei personaggi che degli spettatori, e lo "stacco" nella sequenza dello specchio, in cui il protagonista "catalizza" il panico in una ricomposizione impeccabile. L'elemento temporale, che gioca con certi "sospesi" per aumentare l'appeal dell'intrigo, è molto più artificioso, ma almeno è innocuo e non viene mai sovraccaricato. Daniel Craig, dal canto suo, recita già nelle corde del nuovo bond (inesperto, viscerale e impulsivo) e suscita nello spettatore un'empatia scaturita dalla sua grande intelligenza, ma non dai suoi propositi, in cui (nonostante la volontà di chiudere con la malavita) non c'è traccia di redenzione. D'altronde, proprio il trafficante di Craig riflette un'etica vaughiana che distingue non fra onesti e criminali, ma fra balordi e gente capace di gestire con equilibrio una componente criminale "di comodo". In pratica, la stessa etica di tutto il cinema gangster di Scorsese, soprattutto "Goodfellas", quasi omaggiato nella cinica ed irresistibile descrizione iniziale. La chiusura è beffarda, ed anche se un po' forzata ribadisce con (forse troppo) cinismo l'impossibilità di rifuggire una gerarichia criminale senza spazi vuoti. Peccato solo per la parte, troppo frammentata, di Sienna Miller, femme fatàle in grado di "spegnere" la razionalità del protagonista e quindi unica, reale minaccia alla sua integrità.

QUALITA' VIDEO (9 su 10): Video 2:35:1 dalla qualità eccezionale, e addirittura incredibile se si pensa che è stato compresso con algoritmo Mpeg2. La definizione delle immagini è sempre altissima e in alcune situazioni così tagliente da rasentare un record assoluto. L'inizio e i primi flashback, processati con una grana che "sporca" l'inquadratura, non stupiscono più di tanto: ma non appena l'azione si sposta nel ristorante dei giorni nostri, il quadro si fa più tridimensionale che mai e sfoggia una trama finissima. L'impostazione, dei colori e della nitidezza, è molto simile a quella di Casinò Royale, anche se, a fronte d'una pulizia appena poco inferiore, l'incisività del dettaglio sembra più alta sia nei torali, che, soprattutto, nei primi piani. In questi ultimi, la "porosità" dei volti è radiografica, mentre i particolari di occhi, barbe e capelli risaltano come non mai. Ogni inquadratura con Daniel Craig rasenta livelli demo: da quelle nella prima scena con il duca, a quelle in cui è in auto con il sicario, passado per i suoi primi piani in casa e allo specchio. Anche i totali, comunque, lasciano spesso a bocca aperta grazie ad un intreccio di particolari così sottile da provocare qualche lieve tremolìo su display HD ready (come quello usato per il test del disco). Su tutti, bastino le inquadrature dei quartieri in cui vive il personaggio di Craig, quelle della fabbrica dove sono nascoste le pasticche (sia gli esterni che gli interni), il magazzino della scena finale e soprattutto, le inquadrature del palazzo in costruzione, da levare il fiato anche per il senso di profondità. I colori hanno le tonalità primarie desaturate, ma nonostante questo sono molto caldi, e, soprattutto, quasi sempre privi di rumore, anche in scene "difficili" come quelle, poco dopo l'inizio, nella discoteca. Alcune dominanti blu s'alternano ad altre seppia o verdastre, risultando sempre compatte, mentre certi bianchi "abbagliano" per la loro decisione, pur senza mangiarsi il minimo dettaglio. Anche tonalità più "insolite" come il giallo non mancano di risaltare, come nelle scene con il Range Rover di uno dei criminali. Luminosità e contrasto sono perfetti, tanto che il nero è non solo fra i più profondi e tridimensionali mai visti, ma non nasconde dettagli nemmeno in scene come quella dell'esecuzione nel giardino, davvero nitida e incisiva. Purtroppo non mancano dei difetti che, pur non compromettendo il giudizio, lo abbassano lievemente: ad esempio, la grana dei flashback è un po' troppo spessa e sporca rispetto a quella vista in altri film. Inoltre, qualche inquadratura (es. il piano sequenza finale) è inspiegabilmente morbida, mentre certi sfondi in interni sembrano un po' "annebbiati" dalla compressione. Ed anche se è un difetto relativo, la ripresa anamorfica in Panavision tende, per sua natura, a sfocare porzioni d'immagine lungo certe inquadrature. Infine, la resa nella scena dell'aggressione al ristorante è un po' "slavata" ed appiattita (anche se poi presenta uno dei mezzi piani più spettacolari del film). Ma davvero si tratta di brevi flessioni in un quadro con istantanee da riferimento ongni 5 minuti, e che per di più non soffre di edge enhancement fastidiosi.

QUALITA' AUDIO (8 e 1/2 su 10): L'audio Dolby Digital 5.1 (640 kbit) è spettacolare quanto il video, anche se l'indole abbastanza "tranquilla" del film gli impedisce d'essere memorabile. L'inizio, comunque, è col "botto", e mette subito in evidenza sia l'ampiezza del fronte anteriore, che la definizione delle frequenze medie. Il volume di registrazione è alto ma non produce alcun fruscio, mentre il centrale risproduce voci molto calde e compatte, a partire da quella del protagonista. Quest'ultima, poi, si fa particolarmente potente nei passaggi con narrazione fuori campo, come quello iniziale. Le musiche sono eccellanti, e molto estese sul fronte anteriore, anche se la loro qualità varia a seconda che si tratti di brani di "repertorio", musiche originali o sottofondi come quello della discoteca. In tutti i casi, comunque, la loro naturalezza è esemplare. Abbastanza frequenti i panning e gli effetti attivi sui canali laterali, soprattutto in scene all'esterno, mentre la bontà dei medio alti è testimoniata da tutte le scene con spari (ad esempio quella della rapina ai serbi, dell'assassinio e dell'attentato nel parco pubblico). Esemplare, più che in altre colonne sonore (anche di altissima qualità), la "secchezza" dei frontali, molto sensibili al tipo d'ambiente in cui si svolge la scena. Ad esempio, è davvero convincente la precisione dei riverberi in scene in interni come quelle a casa di Gene, durante le varie aperture del frigorifero e la scazzottata con il protagonista. I canali posteriori compiono un lavoro "subdolo" ma incessante, e sonorizzano la scena con un'ambienza piuttosto precisa. Gli effetti attivi non sono molti, ma quando richiesto, (come durante l'assalto della polizia alla fabbrica) ravvivano la scena con una buona dinamica. Addirittura, rimane impresso lo sparo nella scena al parco pubblico, che sul posteriore destro è seguito prima da un ottimo riverbero e quindi dalla caduta delle foglie, nitida e precisissima. Come prevedibile, il subwoofer non provoca "terremoti" (non essendoci situazioni che lo richiedono) ma rinforza la scena con sicurezza. Certo è che, con diffusori principali all'altezza, la sua mancanza non si noterà più di tanto. Da sottolienare, infine, la presenza sul disco di tracce PCM 5.1 in italiano e inglese, senza dubbio preferibili a quella Dolby Digital, nel caso siano supportate dal proprio impianto.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (6 e 1/2 su 10): Racchiusi in un menù fisso abbastanza gradevole, trovano posto una traccia di commento del regista Mathew Vaughn e dello sceneggiatore J.J. Connolly, una featurette promozionale di circa 6 minuti, un'intervista a Daniel Craig e a Mathew Vaughn lunga 29 minuti ed una compilation di 16 scene eliminate con il commento opzionale del regista, per un totale di 21 minuti. A parte la traccia di commento (non ascoltata), l'extra più corposo è senza dubbio l'intervista, avvenuta dopo una proiezione del film: in essa, tanto Vaughn quanto Craig dispensano vari aneddoti interessanti, e discutono in modo molto diretto il senso del film, e la sua "urgenza" nel differenziarsi da Snatch e Lock & Stock. Le scene eliminate, invece, sono abbastanza insignificanti e, salvo forse per uno dei due finali alternativi inclusi fra di esse, non alterano gli equilibri del film. Tutti gli extra filmati sono in bassa definizione ed hanno una qualità video discreta. Inoltre, includono sottotitoli sia in inglese che in italiano, proprio come la traccia di commento. Il film è preceduto dal trailer "Prossimamente in Bluray", tipico delle prime uscite Sony e richiamabile, come gli extra, anche dal menù fisso o a scomparsa.

link a recensioni esterne:
AfDigitale (Bluray italiano)
Forum AV Magazine (Bluray italiano)
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Scheda del film
Imdb

sabato 15 marzo 2008

Le iene (Reservoir dogs)


FILM: Noir di Quentin Tarantino su lealtà e tradimento, con dialoghi folgoranti e respiro teatrale. La trama, incentrata su una rapina finita nel sangue, assume presto i contorni della tragedia, ed è supportata da una struttura "a tasselli" in cui la genesi dei personaggi (una banda di rapinatori con poliziotto infiltrato) s'alterna al loro intenso duello psicologico. La regia, costellata d'inquadrature fisse e lunghi piani sequenza, accentua a dismisura la magnitudine dei molti eccessi di violenza: alcuni improvvisi, altri "annunciati", altri ancora spiazzanti. I rapinatori (che hanno nomi di colori per mantenere l'anonimato) sono interpretati da un quintetto straordinario e rappresentano le molte facce oscure della natura umana: folle, egoista, psicopatica, meschina, codarda, ma soprattutto spietata. Fra di loro, svetta il taurifero, e più coinvolto, Harvey Keitel, anche se il duo Michael Madsen - Steve Buscemi, più indifferente, fornisce un ottimo contrappunto psicologico. il personaggio di Tim Roth, invece, scandisce con il suo dissanguamento un regresso allo state ferale in cui, complici il clima di sospetto, precipitano tutte le pedine dell'intreccio, spettatore compreso. Inoltre, sempre il suo personaggio incarna il rapporto più delicato del film e cioè quello fra realtà e finzione, così sottile da confondere l'istinto e indurlo a scegliere il ruolo che, fino a un attimo prima, era una menzogna da imparare a memoria. A questo proposito, risulta irresistibile il monologo di Roth nella scena dell'aneddoto, rappresentato in modo da sovvertire ogni regola della suspance. E allo stesso modo, sono memorabili i testi del prologo e della barzelletta, elogi al nonsense (scritti o pronunciati dallo stesso Tarantino) che diverranno una costante nelle opere successive, fino al manierismo. Sublimi i molti contrasti fra immagini e musiche (non originali), ad amplificare un senso del "fuori campo" riflesso in singole scene, e quindi in un'impalcatura filmica giocata sul prima e sul dopo, ma non sul "durante". Straordinaria, addirittura, l'ultima parte, in cui un senso morale "latente" supera di colpo la massa critica, innescando una sparatoria dove la "necessarietà" dei legami fra i protagonisti s'incrocia alla traiettoria delle pallottole. Proprio questa raffigurazione (fra le più bizzarre ed imitate nell'ultimo decennio) suggella uno spessore destinato ad essere quasi solo "formale" nelle successive pellicole di Tarantino (salvo forse in Pulp Fiction), e che dunque fa di "Le Iene" la sua opera più nobile.

QUALITA' VIDEO (7 su 10): Video 2.35:1 compresso in AVC Mpeg4 dalla qualità più che accettabile ma non certo straordinaria. La definizione è senza dubbio discreta, mentre dettaglio e contorni sono abbastanza "sottili". Tuttavia, la sensazione è che, per una precisa scelta fotografica, la "trama" dell'immagine sia un po' pastosa e lievemente "limata" sul particolare più fine. I moltissimi mezzi e primi piani sono comunque validi, e presentano sia un buon dettaglio dei visi, che una buona tridimensionalità. Come esempio, bastino il prologo nel ristorante, e quindi i flashback con i personaggi di Mr. White e Mr. Blode, dove i visi degli attori sono abbastanza taglienti (grazie alla luce diretta). I colori sono, in media, un poco "slavati" ma non spenti, come dimostrano il blu e il verde di certi passaggi all'aperto (es. la scena in cui Eddie si reca al magazzino) e soprattutto, il rosso nelle fasi "violente". Fra queste ultime, spiccano la sequenza post titoli, tutte le inquadrature di Tim Roth nel magazzino, e, soprattutto, i primi piani sul volto dell'agente torturato. Le scene nel magazzino sono coperte da una lievissima dominante verde (palese soprattutto sui bianchi), mentre quelle con i flashback nell'ufficio di Joe e nel bar tendono al rossiccio. Il contrasto è buono e spesso ottimo, anche se il livello del nero lascia alquanto a desiderare. In certi passaggi più scuri, quest'ultimo rasenta il marrone, mentre in altri, ambientati all'esterno, tende a schiarirsi, appiattendo il quadro. Cioè è evidente soprattutto nella scena del poliziotto nel bagagliaio, forse la peggioe di tutto il trasferimento. A onor del vero, va precisato come anche questa caratteristica rifletta una scelta fotografica che da sempre caratterizza la pellicola e tutte le sue incarnazioni homevideo: compresa quest'ultima, restaurata e rimasterizzata in modo da risultare più incisiva. La luminosità è nella norma ma in certi passaggi subisce flessioni tali da dare al quadro un apsetto "affievolito" e talvolta addirittura "vetroso". Non si notano artefatti di compressione, salvo una certa rumorosità nel rosso di alcuni sfondi. Anche l'edge enhancement è quasi assente e limitato a qualche contorno degli edifici e delle sagome nelle scene esterne più contrastate (es. l'inizio della scena con l' "aneddoto"). La ripresa è sempre a fuoco, mentre le condizioni della pellicola sono adeguate, con solo qualche "scarica" di spuntinature nere. In definitiva, e nonostante i lievi difetti, ci troviamo senza dubbio di fronte alla migliore incarnazione di "Le iene" in formato casalingo: tuttavia, la scarsa "aggressività" delle immagini non rende la visione troppo esaltante.

QUALITA' AUDIO (6 e 1/2 su 10): L'audio Doby Digital 5.1 (640 kbit) è abbastanza "scarico" ma presenta un mix, soprattutto delle voci, fra i più "acrobatici" che si siano mai sentiti. I dialoghi, quasi sempre puliti e indistorti, viaggiano infatti da un diffusore all'altro, con una disinvoltura che, forse, non s'era mai sentita nemmeno nelle più elaborate tracce audio americane. Il mix segue al "millimetro" la posizione degli attori nella scena e, di conseguenza, sposta le loro voci su tutti i diffusori, "spegnendoli" e "accendendoli" letteralmente. L'esperienza d'ascolto è abbastanza "singolare" e persino spettacolare: tuttavia, in certe scene distrae dall'azione. I casi più "anomali", in questo senso, sono quelli dei campo/contrcampo, in cui le voci passano dal centrale ad uno dei canali posteriori, mantenendo però un certo riverbero sul centrale e sugli altri diffusori. Per il resto, la traccia presenta un volume di registrazione medio/basso ed un livello di fruscio talvolta evidente. La resa musicale (soprattutto nella sigla e nella scena di tortura) è più che soddisfacente, soprattutto per la separazione del fronte anteriore, mentre quella degli effetti è molto disomogenea. Sui diffusori laterali e posteriori, infatti, la definizione di questi ultimi è buona (anche se i bassi latitano), mentre sul centrale tutto, salvo le voci, è ovattato, basso di volume e decisamente in secondo piano. Basti ascoltare, come esempio, la scena con Steve Buscemi che fugge per strada, inseguito dai poliziotti. Sul centrale, gli effetti della collisione con l'auto e degli spari sono quasi difficili da udire, mentre sui laterali la dinamica è quella che ci s'aspetterebbe. Ciò è davvero un peccato, visto che, in altri passaggi nel magazzino e all'aperto, la scena sonora e vivacissima, con panning (anche posteriori) di macchine, sirene e persino elicotteri, forse un po' posticci ma abbastanza immersivi. Come immaginabile, il subwoofer non rinforza più di tanto l'indole poco esuberante della traccia e non ha neppure un solo intervento "dedicato". Encomiabile la presenza di una traccia italiana PCM 5.1 (non ascoltata), mentre lo è molto meno quella d'una traccia inglese nel solo DOlby Digital 2.0. Un po'climitante anche la scelta di includere sottotitoli nela sola lingua italiana.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA: Il bel menù principale permette d'accedere a sei interviste, sette speciali su altrettanti personaggi e una videata con i "credits" del Bluray. Le interviste coivolgono Quentin Tarantino, Tim Roth, Chris Penn, Lawrence Bender (produttore), Michael Madsen e Kirk Baltz, mentre le loro durate sono, rispettivamente, di 14, 9, 7, 6, 11 e 6 minuti. Gli speciali, invece, sono dedicati a Tarantino, Lawrence Tierney, Eddie Bunker, Monte Hellman, Jack Hill, Pam Grier e Roger Corman e durano, rispettivamente, 10, 14, 8, 5, 6, 2 e 5 minuti. L'impostazione delle interviste è sempre abbastanza ironica (ad esempio quella a Chris Penn è girata come se si svolgesse su un camion che sobbalza sulle buche della strada): ma queste ultime, anche se troppo brevi, includono una buona quantità d'aneddoti e curiosità sulla lavroazione del film. Gli speciali, dal canto loro, sono piuttosto gradevoli, anche se quello di Tarantino non è altro che un'estensione della sua intervista e, allo stesso tempo, un'introduzione agli altri speciali, dedicati, in pratica, ai personaggi con più influenza sullo stile del film. Tutti gli extra sono in definizione standard e comprendono i sottotitoli in italiano.

link a recensioni esterne:
AV Magazine (Bluray italiano)
DVD Authority (Bluray americano)
DVD Town (Bluray americano)
Highdefdigest (Bluray americano)
DVD Talk (Bluray americano)

Scheda del film
Imdb

mercoledì 12 marzo 2008

Vacancy

FILM: Scialbo thriller di Nimród Antal che gioca, senza divertirsi e divertire, con il tema dello snuff movie. Protagonisti Luke Wilson e Kate Beckinsale, nei panni d'una coppia intrappolata in un motel dove i clienti vengono torturati e uccisi, e le loro morti filmate da telecamere nascoste, per essere rivendute come film snuff. Infarcita di rimandi a Psycho, Hostel, e la casa nera, la prima parte monta una buona tensione grazie all'atmosfera opprimente e la scelta di non puntare sull'efferatezza gratuita, ma sul senso di minaccia. I sottintesi psicologici, in questa fase, sono abbastanza efficaci e rimandano ad una crisi della coppia, per la morte del figlio, che da mentale diviene fisica e, quindi, "geografica", come se il motel (con il suo carico di pericoli mortali) fosse una metafora "immobiliare" dell'elabroazione del lutto e delle sue insidie. Purtroppo, però, la seconda parte tergiversa all'infinito ed inanella una sfilza di situazioni implausibili o banali, seppur schivando il ridicolo. I luoghi comuni, fra topi, spaventi gratuiti, personaggi che non sono chi sembrano,telefoni "malfunzionanti", auto guaste, o che ripartono senza motivo, non si contanto, mentre la ripetitività delle situazioni, incentrate sulla fuga della coppia nei tunnel segreti del motel, sfocia nella noia. Se non altro, la migrazione dalle camere da letto (zeppe di telecamere) agli "anfratti", suggerisce un rovesciamento dell'etica "grande fratelliana" che consente ai protagonisti di sottrarre il proprio intimo alla "banalizzazione" televisiva, e di compiere un ideale passaggio al "dietro le quinte". Tale suggestione, però, non va oltre l'accenno disinteressato ed evita d'approfondire il discorso sul rapporto fra violenza privata, pubblica e "catodica". Davvero un peccato, soprattutto se si pensa all'acume di sequenze come quella iniziale del "falso equivoco" (fra le migliori del film), in cui le grida in TV innescano nei personaggi più d'un dubbio sul reale peso da attribuire a quanto udito. L'ultima parte si fa un po' più audace ma le dinamiche del colpo di scena e della resa dei conti sono così trite da incanalare la sceneggiatura in tunnel più stretti di quelli percorsi da protagonisti. Il finale, poi, è repentino e più assurdo della vicenda stessa: ma, nonostante questo, trasuda un buonismo patinato quanto il bel visino della Beckinsale, sulle cui fattezze era forse calibrata la sostanziale inoffensività della pellicola.

QUALITA' VIDEO (8 su 10): Il video 2.35:1 è compresso in AVC su un Bluray a doppio strato. La resa è senza dubbio valida, anche se non molto "esaltante" per l'impostazione fotografica del film, un po' "spenta" e, soprattutto, scurissima. La maggior parte delle scene (dentro e fuori l'albrgo) si svolgono quasi "a lume di candela" e, proprio per questo, sono affogate in un nero si abbastanza profondo, ma anche cannibalizzatore di dettaglio. Basti osservare l'inizio, con il dialogo in auto fra Wilson e la Beckinsale e l'arrivo al motel, immersi in un'oscurità quasi totale. Ben inteso, l'effetto è voluto (lo dice anche il direttore della fotografia negli extra) e infatti non solo è molto realistico ma anche congeniale all'atmosfera del film. In più (e ciò è fondamentale) non compromette la comprensibilità dell'azione, dal momento che ciò che va visto dell'immagine non viene nascosto. Come accennato, il livello di luminosità non è altissimo e questo lo si può evincere fin dai mirabolanti titoli di testa: tuttavia, il contrasto e più che adeguato, mentre la definizione è davvero eccellente. A stupire, fin da subito, è la resa degli incarnati, dotati d'una "porosità" finissima e addirittura esemplare nelle scene in cui i volti in primo piano sono illuminati direttamente. Ottime, per densità di dettagli e precisione dei contorni (senza un briciolo di edge enhancement) le sequenze nella reception, e quindi nella camera matrimoniale. In questi passaggi, emergono in maniera spettacolare sia le "trame" dei muri che quelle delle coperte, assieme ad alcuni primi piani (soprattutto di Luke Wilson) da contemplazione in fermo immagine. Col progredire del film, l'azione si fa più movimentata e le location s'inscuriscono: tuttavia le buone doti del trasferimento continuano ad emergere in passaggi come quelli con i topi e con il poliziotto, e in tutto il duello conclusivo. La pulizia generale del quadro è, date le condizioni di ripresa, impressionante, con solo un rumore lievissimo in certi neri meno profondi. I colori, invece, sono un po' desaturati e coperti, all'inizio, da una lieve dominante ocra. In seguito, però, le tinte si scaldano e in almeno un paio di occasioni (fra cui la sequenza in "sala regia" col direttore) sfoggiano rossi molto accesi ma puliti. Messa a fuoco della ripresa, stato di conservazione della pellicola e compressione sono perfetti, a completare un quadro non d'assoluto riferimento (per la fotografia scurissima e non sempre luminosa) ma senza dubbio appagante.

QUALITA' AUDIO (8 e 1/2 su 10): L'audio italiano Dolby Digital 5.1 (640 kbit derivanti da traccia Dolby True HD) é pulito, ampio e potente. Di sicuro un ottimo compendio alle immagini, con anche un centrale davvero all'altezza. Il volume di registrazione è molto alto, mentre il fronte anteriore si dimostra ampio fin dai titoli e quindi nelle battute iniziali durante il viaggio in auto. Panning ed effetti frontali sono numerosi, e vantano una definizione cristallina (ma non aspra) delle alte frequenze. I medio bassi convincono sia sui diffusori laterali che su quello centrale, con qualche colpo quasi degno del subwoofer. Sempre il centrale, è inserito perfettamente nella scena sonora e presenta voci doppiate piene, naturali e indistorte. Negli effetti, poi, riesce a saturare l'ambiente con grande convinzione, anche quando lavora in "solitario". Si ascolti, come esempio, tutta la scena delle minacce nella stanza, in pratica una fiera di manate e pugni sulle porte che fanno il giro dei diffusori, e convincono della bontà della traccia. Nelle scene silenziose il fruscio è quasi assente, mentre la resa delle musiche è ampia e delicata, seppur non esuberante come quella degli effetti. Il fronte posteriore, anch'esso ampio in dinamica, è però molto meno attivo di quello che ci s'aspetterebbe: il suo compito, consiste soprattutto nell'ambienza (fatta di piccoli rumori, scricchiolii e grilli) e in un riverbero delle musiche talvolta più elaborato. In ogni caso, non mancano alcune scene dove anch'esso "esplode" con effetti e panning molto potenti, ad esempio quella con l'automobile e la cabina del telefono, l'inseguimento finale e la scena con gli spari, che dispensa un paio di vere e proprie bastonate. Unico, minuscolo difetto della traccia, è un ronzio del canale centrale in alcune scene dove sono presenti le tv (es. quelle nella "sala di regia"): tale ronzio (davvero di poco conto) tende ad aumentare col volume delle voci e pertanto non sembra un effetto della colonna sonora. Chiude il quadro un subwoofer che sottolinea con efficacia i vari boati (a partire da quello, molto gratuito, nella parte iniziale).

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (5 su 10): Gli extra, accessibili dal bel menù principale o da quello a scomparsa, includono un dietro le quinte (22 minuti), un inizio alternativo (1 minuto e mezzo), una breve scena estesa (circa 2 minuti), la versione integrale dei video snuff intravisti nel flm (8 minuti e mezzo), e i trailer cinematografici di Hostel 2, Spiderman 3, Perfect Stranger e Vantage Point, il thriller con Dennis Quaid e Mathew Fox appena uscito al cinema. Il dietro le quinte assomiglia più ad una lunga featurette promozionale, anche se non manca qualche piacevole intervento di regista, direttore della fotografia e attori principali (soprattutto Frank Whaley, che nel film intepreta il direttore). Assolutamente inutili, invece, l'inizio alternativo e la scena estesa. Dei vari extra filmati, solo il dietro le quinte e i trailer sono in HD: la qualità video della prima è molto buona, mentre fra i trailer spicca quello di Vantage Point, davvero incisivo (oltre che spettacolare nei contenuti). Tutti gli extra sono sottotitolati anche in italiano.

link a recensioni esterne:
AfDigitale (Bluray italiano)
DVD Authority (Bluray americano)
DVD Talk (Bluray americano)
Highdefdigest (Bluray americano)
DVD Verdict (Bluray americano)

Scheda del film
Imdb

domenica 9 marzo 2008

L'alba del giorno dopo (The day after tomorrow - versione edicola)

FILM: Giocattolone "fantaecologico" di Roland Emmerich sui pericoli dell'effetto serra. La struttura è quella, tipica, del disaster movie, ma in realtà quasi tutto il film rimanda a un improbabile rifacimento di Independence day, con tempeste apocalittiche al posto delle astronavi aliene. Dal precedente film di Emmerich, comunque, sono ereditati non solo il "nemico" capace di mettere il mondo in ginocchio, ma anche la figura dello scienziato "preveggente", la netta divisione in "capitoli" (minaccia, apocalisse, rivalsa), la visionarietà delle scene catastrofiche e l'azione tripartita fra le città "simbolo" dei sistemi di potere statunitensi, ovvero Washington, New York e Los Angeles. Addirittura, il "raggio di fuoco" che in Independence day bruciava le città al solo passaggio, viene qui riproposto in versione "congelante" (è l'occhio del ciclone scatenato dallo scioglimento dei poli), tanto per concretizzare il "cattivone" meteorologico, ed aumentare la suspance. Discreta la prima parte, in cui i molti disastri atmosferici sovvertono le convenzioni fisico/geografiche dando vita a scenari genuinamente fantaapocalittici: tuttavia, dopo il "main one" (cioè allagamento e glaciazione di New York) il film precipita nell'immotilità più assoluta, mentre la sceneggiatura, congelata più di certe location, non sa come riempire i quasi 70 minuti che ancora mancano all'ovvio happy ending. Gli accenni melodrammatici, scanditi da amori adolescenziali e ricongiungimenti familiari, sono patetici, mentre quelli "thrilling", dove degli orrendi lupi digitali e poi il suddetto "raggio congelante" inseguono i protagonisti, sono goffissimi. Gli spunti sociopolitici vengono schivati con prodezze dal slalom gigante (tanto per restare in tema), mentre il monito ecologista si risolve in pistolotti politicamente corretti, retorici e buonisti fino al vomitevole. Il dissolvimento finale della tempesta è inspiegabile e sembra provocato più dal didascalismo (della presa di coscienza dell'umanità) che da una qualche plausibilità scientifica: ma d'altronde, cos'altro ci s'aspettava da un film con l'ossessione di personificare la minaccia ambientale come un alieno, o Godzilla? In quest'ottica, già è tanto che i militari non abbiamo tentato di sconfiggere gli uragani a suon di bombe atomiche.

QUALITA' VIDEO (7 e 1/2 su 10): Il video di questo Bluray, in formato 2.35:1, è stato compresso tramite algoritrmo AVC-Mpeg4 su un supporto a doppio strato. La qualità delle immagini è buona ma pur non presentando grossi difetti non può essere considerata da riferimento. Fin dalle prime panoramiche sui ghiacciai, la pellicola (in condizioni perfette) rivela una fotografia molto "processata": i contrasti sono accentuati, i colori caldi (e virati al rosso) e il dettaglio pastoso. La definizione è senza dubbio elevata, tuttavia, i primi piani nella sequenza iniziale nell'artico e quindi nella scena della conferenza, mettono subito in evidenza un'impostazione non taglientissima (come ad esempio quella di Sunshine o di Fantastici 4 e Silver Surfer, per citare altri due titoli della stessa casa). I particolari più fini, comunque, non sono "limati", ed anzi emergono con una certa porosità sia nel caso degli sfondi che dei primi piani. Il problema, semmai, è che questa porosità è un po' più "spessa" del solito. Fra i migliori esempi della resa degli incarnati, spiccano senza dubbio le inquadrature di Dennis Quaid nelle prime sequenze in auto, e nelle ultime in elicottero, più altri primi piani dell'attore negli interni durante l'ultima parte della sua traversata sul ghiaccio. Ottime anche certe riprese del coprotagonista Jacke Gyllenhaal nella biblioteca, e negli esterni di New York, dove anche i dettagli dei palazzi e della auto emergono con buona convinzione. Sempre a proposito di esterni, colpiscono i totali di Los Angeles durante la sequenze dei tornado, ed anche quelle, immediatamente precedenti, dell'allarme, ambientate però in un edificio. Come accennato, i colori sono piuttosto carichi, e molto caldi sia sui volti che sugli oggetti. In particolare risaltano il rosso e il giallo, anche se il blu non manca stupire nelle sequenze spaziali e in quelle con la neve. Certe tinte forti, però, sono soggette a un po' di rumorosità, soprattutto nei passaggi al chiuso. Il contrasto è abbastanza spinto, mentre la luminosità non lo è altrettanto: il risultato, purtroppo, è che il nero di certi passaggi semi-illuminati (quelli nella stazione metereologica scozzese) è poco profondo ed appiattisce molto il quadro, mentre in altri si mangia parecchio dettaglio. A questo difetto, inoltre, s'aggiunge una certa "collosità" d'alcuni sfondi, talvolta così accentuata da distorcere le linee verticali. Infine, si registrano almeno due posterizzazioni, mentre la ripresa non è sempre a fuoco, e genera sequenze con una "pasta" molto più spessa. Come già detto, i passaggi esaltanti non mancano (tutti quelle nello spazio, quelli con pioggia o neve, finissime, e svariati primi piani in interni) ma nonostante ciò, l'immagine non convince pienamente, anche e soprattutto per problemi che sembrano legati più al trasferimento che alla pellicola.

QUALITA' AUDIO (8 su 10): L'audio italiano DTS 768 Kbit è potente, separato, vivace e spettacolare, tuttavia ha un difetto che, da solo, ne sminuisce un po' la resa: si tratta dello sfruttamento non accorto del canale centrale, poco amalgamato nella scena sonora. Quest'ultimo, probabilmente, deve aver subito un certo degrado in sede di doppiaggio e mix della colonna sonora italiana, dal momento che, rispetto agli altri canali, è decisamente più "inscatolato" ed ovattato in dinamica. I suoi effetti, anche se potenti, hanno un timbro diverso rispetto a quello dei canali laterali, mentre le voci sono abbastanza scariche, e sebbene indistorte, un po' chiuse e basse di volume. Da dimenticare, poi, la resa di scene in cui qualcuno parla al microfono (ad esempio Dennis Quaid nella varie conferenze) dal momento che l'ambienza è quanto mai "nasale" e confinata. Davvero un peccato, visto che, come già detto, il resto del fronte sonoro è potentissimo. Per accorgersene, basta ascoltare la scena iniziale fra i ghiacci, dirompente e zeppa di bassi "da subwoofer" anche nei canali laterali, oppure la scena dei tornado a Los Angles e quella dell'inondazione, ricca di panning dai bassi "tellurici". Per il resto, il fronte anteriore è generalmente separatissimo, mentre quello posteriore è sempre attivo, e con la stessa dinamica delle casse frontali. Gli effetti alle spalle dello spettatore sono numerosi e vanno dai tuoni al vento, passando per la pioggia e gli immancabili (in questo genere di film) panning di elicotteri, con passaggi anche a 360 gradi. La timbrica delle scene d'azione è aggressiva, calda e "secca" e non delude nemmeno sulle alte frequenze. In più, genera una pressione eccellente (grazie anche all'ottimo apporto del subwoofer) senza però essere fastidiosa, secondo una consuetudine tipica della codifica DTS. Nella seconda parte della pellicola, l'azione si calma parecchio, anche se non mancano sequenze in grado di far risalire l'adrenalina, come la scena sul tetto del centro commerciale e l'inseguimento con i lupi. Assente, infine, qualsiasi traccia di fruscio, nonostante l'alto volume di registrazione. Non fosse stato per la resa deludente del centrale, dunque, la colonna sonora avrebbe raggiunto livelli da materiale demo: così com'è rimane più che buona, ma non memorabile.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (4 e 1/2 su 10): Gli extra, disposti in un menù a scomparsa molto semplice ma gradevole, includono la traccia di commento del regista Roland Emmerich e di un produttore, una traccia testuale con le curiosità sulla lavorazione, un insulso quiz che, durante il film, pone domande a sfondo ecologista, 10 scene eliminate con il commento opzionale del regista, 2 trailer del film ed un un ulteriore trailer dedicato a I Fantastici 4 e Silver surfer. A parte la traccia di commento, comunque abbastanza "moscia", l'unico extra degno d'interesse è costituito dalle scene eliminate. Anche queste ultime, per la verità, sono poco interessanti, ma se non altro rivelano la sottotrama legata ad un personaggio che nella versione finale della pellicola è poco più d'una comparsa. Scene tagliate e trailer sono in formato HD, ed includono, come gli altri extra, i sottotitoli anche in italiano. La qualità video di alcune fra le scene tagliate è altissima, e addirittura superiore a quella del film. Il motivo risiede probabilmente nell'assenza delle alterazioni fotografiche poi usate nell'edizione finale, rivelatesi deleterie sia per la naturalezza dell'immagine che per la definizione.

link a recensioni esterne:
AfDigitale (Bluray italiano)
Highdefdigest (Bluray americano)
DVD Authority (Bluray americano)
AV Forums (Bluray americano)
DVD Town (Bluray americano)

Scheda del film
Imdb

martedì 4 marzo 2008

Il quinto elemento (The fifth element - Import USA)

FILM: Fantacolossal di Luc Besson in cui Bruce Willis e Milla Jovovich riaffermano (se mai ce ne fosse bisogno) la centralità dell'amore in un mondo stordito dall'ultramodernità. Facce e ritmi sono da blockbuster americano, mentre l'estetica, fra stravaganze "pop" dello stilista jean Paul Gaultier e sovraccarichi visionari del fumettista Moebius, è tipica del vecchio continente, dove la pellicola è stata prodotta. La storia, trita e confusionaria, vanta però un'euforia insolita, ed alimenta, a suon d'ironia, cinismo e allusioni sessuali, una sfilza d'efficaci situazioni grottesche. L'azione è massiccia e sorretta da effetti speciali quasi sempre splendidi: in più, si snoda fra location tanto colossali da rubare la scena ai pur "cinematici" protagonisiti. Su tutte, risaltano quelle dell'agglomerato urbano, le cui superfici s'intersecano quasi come nei quadri "impossibili" di Escher e riflettono una rappresentazione "sghemba" dei poteri militari, politici, scientifici e religiosi. L'immaginario fantascientifico del film, da non prendere mai sul serio, vanta una bizzarrìa che ammalia: è infatti coloratissimo e sempre sopra le righe ma viene "rarefatto" da spazi megalitici in cui il male assoluto cerca d'infiltrarsi, a quanto pare ciclicamente. Innumerevoli le influenze dalle passate opere del regista francese: ad esempio, l'eroina Milla Jovovich è un'alter-ego futuristica di Nikita, mentre Bruce Willis, "outsider" con atteggiamenti iper-protettivi, sembra un giovane Léon. Sempre da Léon, viene anche il super-villain di Gary Oldman, magnate gigione e psicopatico, mentre certi connotati "ittici" della seconda parte (fra cui il pianeta acquatico e le sembianze della "diva") rimandano ad Atlantis. La scontatezza della conclusione, in cui gli eroi sventano l'apocalisse nella quasi indifferenza generale, non è mitigata nemmeno dalla rocambolesca parentesi "fanta-archeologica": ma poco importa, visto che a Besson interessano più i risvolti "carnascialeschi" d'una Gomorra futuristica sempre sull'orlo della catastrofe. Splendidi i temi musicali di Eric Serra, dal sapore orientaleggiante, irresistibile il ruolo "prince-iano" di Chris Tucker, la cui trasgressività, in netta antitesi con l'eleganza della cantante lirica, è l'ennesimo eccesso d'un universo tenuto in piedi dai contrasti.

QUALITA' VIDEO (9 su 10): Il Bluray qui recensito è di fatto una "riedizione" che va a sostituire quella, pessima, uscita più d'un anno fa, ed oggi non più reperibile. L'immagine del Bluray originario, compressa in mpeg2 su supporto a strato singolo, era caraterrizata da una pastosità inaccetabile, un basso livello di definizione e addirittura qualche artefatto evidente. L'immagine di questa riedizione, compressa in AVC mpeg4 su un supporto a doppio strato, è invece eccezionale, e, per un film con ormai 11 anni sulle spalle, può dirsi quasi perfetta. A dir la verità, la sequenza dei titioli non è molto nitida, mentre la prima inquadratura in egitto è addirittura cupa e soft: ma, come ad esempio in The Rock, il degrado è dovuto proprio alla sovrapposizione dei dei titoli, ed è quindi momentaneo. A riprova di ciò, al primo cambio d'inquadratura che segue la scritta "Directed by Luc Besson", l'immagine "esplode" in un tripudio di colori, dettaglio e profondità. Il particolare (sui cammelli, sui volti dei bambini e quindi sui geroglifici nei muri) è davvero finissimo, e vanta una porosità "cinematografica". Allo stesso modo, stupisce la precisione con cui sono delineate le trame dei capelli dell'archeologo italiano e del suo aiutante interpretato da Luke Perry (il Dylan di Beverly Hills). Come immaginabile, i primi piani sono quasi "radiografici" e pur non rasentando livelli di dettaglio fra i più alti in assoluto, vantano una cristallinità degli incarnati in controluce esemplare. Spettacoloso il livello di contrasto, che esalta fin da subito le armature degli alieni, mentre è un po' meno elevato quello della luminosità, che appiatisce qualche passaggio in penombra. Col progredire del film, emerge anche l'ottimo livello del nero, privo di cedimenti anche nelle scene più scure, mentre si fa più evidente una lieve grana che accompagnerà le immagini per tutto il film. Quest'ultima, comunque, è davvero finissima e facente parte della fotografia originaria: in più non intacca il dettaglio e, nonostante l'occasionale "sabbiosità", è davvero cinematografica, ordinata e persino bella a vedersi, oltre che indice della fedeltà del trasferimento. Ottima la resa dei colori, quasi privi di dominanti (salvo in qualche passaggio un po' più rossastro) e iper-sgargianti. D'altronde, la palette cromatica di questo film è fra le più varie e vivaci che esistano, e per rendersene conto basta osservare tutti i passaggi nella città (durante la fuga di Leloo), o quelli nel laboratorio, per non parlare delle sequenze nell'ufficio di Zorg, o sulla nave da crociera, durante il concerto della diva. Blu, turchesi, viola, verdi e rossi sono vivi come non mai, e privi di rumore. Addirittura il giallo, nei primi piani del taxi guidato da Bruce Willis, assume tonalità solari. Eccellenti la mesa fuoco della ripresa, sempre costante, e lo stato di conservazione della pellicola, priva di spuntinature fastidiose. Come unici limiti del trasferimento, si segnalano una resa un leggermente "incupita" di certi totali molto processati (ad esempio la prima inquadratura della città vista dagli occhi di Milla Jovovich) e la presenza, in qualche passaggio con forti contrasti bianco/nero, d'un lieve edge enhancement. Inoltre, qualche scena in penombra mostra "sbavature" sullo sfondo: ma, in questo caso come nei precedenti, si tratta di poca cosa rispetto allo spettacolo "cinematografico" offerto.

QUALITA' AUDIO (8 e 1/2 su 10): L'audio inglese Dolby Digital 5.1/640 Kbit (sotto-convertito dalla traccia Dolby True HD a bit rate variabile) è forse il migliore che abbia mai accompagnato il film. La qualità del mix supera senza dubbio quella di tutte le passate edizioni in DVD americane e inglesi (caratterizzate da alti molto "bruciati" nella seconda parte) e, manco a dirlo, della mediocrissima versione DVD italiana edita da Filmauro. Il volume di registrazione è molto alto, mentre fin dai titoli stupisce l'estensione in gamma bassa, esuberante su tutti i diffusori principali. La vivacità del mix è spettacolare ed alterna una marea di panning, o effetti separatissimi sia sul fronte anteriore che posteriore. Nonostante la pulizia non sia eccezionale, gli alti sono sempre definiti: a dimostrarlo, fin dalle prime scene, le eco nella caverna, gli effetti delle creature aliene e, quindi, i frastuoni della prima battaglia spaziale, dove soprattutto il lancio dei missili (e la successiva "fiamamta") mettono in evidenza anche la sicurezza sulle frequenze medio basse. La resa delle musiche è molto buona, anche se alcuni brani sono così "diffusi" da non sembrare sempre perfettamente a fuoco. Certi passaggi, ad esempio nella fuga di Leloo, sono comunque memorabili ed uniscono pulizia a bassi profondissimi (caratteristica inusuale nelle musiche). Il concerto della "diva", addirittura, sembra provenire da un LP di musica classica, sia per la nitidezza della voce che per il calore dei flauti, quasi insolito in una traccia Dolby Digital. Sul canale centrale le voci suonano piene e naturali, anche se in qualche scena concitata, sono coperte da lievi saturazioni. Sempre sul centrale, gli effetti sono secchi e compatti, con bassi "da subwoofer" nel caso il diffusore sia equipaggiato con buoni driver. Si ascolti, come esempio, la scena con il test del mitragliatore, davvero coinvolgente sia per gli spari che per la successiva esplosione. I canali posteriori forniscono un'ambienza molto piacevole, ed alzano il coinvolgimento con effetti attivi "staccati" e precisi. Fra gli interventi migliori, si ricordano quelli nella scena, vivacissima, della fuga di Leloo, o dell'inseguimento fra i taxi, o ancora nella sparatoria sul transatlantico. Proprio quest'ultima scena, assieme a quella del combattimento di Leloo, presenta però una certa "bruciatura" delle frequenze più alte: tuttavia, come accennato all'inizio, questa non è accentuata quanto nelle passate versioni del mix e pertanto non disturba troppo. Come immaginabile, il subwoofer interviene con forza in tutte le sequeze più robanti, ed in particolare nell'esplosione all'aeroporto e in quella del già citato transatlantico.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (2 su 10): Il menù principale, piacevole ma un po' "decontestualizzato", include fra gli extra solo una superflua traccia di curiosità. Non sono presenti nemmeno i trailer di questo o di altri film targati Sony.

link a recensioni esterne:
Forum DVD Essential (Bluray americano)
Highdefdigest (Bluray americano, vecchia edizione)
Highdefdigest (Bluray americano, nuova edizione)
DVD Talk (Bluray americano)
DVD Beaver (Confronto DVD, Bluray vecchio, Bluray nuovo)
DVD Townfile (Bluray americano)

Scheda del film
Imdb