venerdì 29 febbraio 2008

Rocky Balboa

FILM: Sesto capitolo della più celebre saga pugilistica cinematografica, diretto e interpretaro da Sylvester Stallone. Delicato e intimista, rinnega la pur spassosa cafonaggine dei precedenti sequel per recuperare le atmosfere "sub urbane" del capostipite, con una sincerità ben superiore ad ogni intento commerciale. Per quanto improbabile e frettolosa, la trama è adatta al respiro crepuscolare, ed è cucita addosso al volto, bolso e gonfio, di Stallone. La sceneggiatura recupera pedissequamente certi snodi della mitologia rockyana (il nero da sconfiggere, la fiducia ritrovata, l'allenamento) ma riesce a non essere banale: forse perchè il fulcro della pellicola, più compatta, asciutta e "navigata" delle precedenti, non è il mero trionfo fisico, intriso di retorica, ma il coraggio (e la necessità) d'assecondare le proprie passioni fino all'ultimo. La regia, elegante e rigorosa, sorregge un tono "meditativo", e in bilico fra il ricordo malinconico (la "via crucis" delle location storiche) ed una presa di coscienza quasi "autobiografica" del protagonista. Tale consapevolezza (del tramonto della propria icona ma anche dell'impossibilità di sfuggire alla propria natura), trasforma il film in un'elegia dell'ostinazione a combattere, soprattutto in un mondo (e, di riflesso, in un tipo di cinema) che ha scordato i suoi miti e che non ha saputo crearne di nuovi. Brillante la transizione, nel match conclusivo, dalla pellicola a una ripresa digitale quasi documentaristica, a sottolinare come la resa dei conti non sia più con l'avversario imbattibile, ma con la realtà. Commoventi, invece, gli addii al pubblico e alla moglie Adriana (morta di cancro), diretti con sorprendente senso pudico. I personaggi del figlio di Rocky (che considera il padre un dinosauro) e dello Zio Paulie (senza ambizioni) forniscono il giusto fattore di "contrasto" ma sono un po' patetici, mentre la nuova presenza femminile viene relegata al ruolo di "amica", in barba ai clichè più triti. Quanto a Stallone, il suo Balboa evita i machismi ma preserva una dignità da asceta "bisontiforme", ribadendo di voler chiudere, e non scimmiottare, un percorso in cui certi traguardi sono irripetibili.

QUALITA' VIDEO (9 su 10): Il video 1.85:1 di questo Bluray ha una resa semplicemente splendida e ciò stupisce, visto che, nonostante l'impego d'un BD a doppio strato, l'algoritmo usato per la compressine è l'obsoleto Mpeg2. La fotografia del film è molto particolare ma non "estrema" come ad esempio in Hostel 2, cosicchè i benefici, in termini di definizione, superano di gran lunga gli "effetti caollaterali". Partendo proprio dalla definizione, il livello di dettaglio sbalordisce, immediatamente, sia negli incarnati che negli sfondi. Il viso di Stallone è un groviglio di "striature" così poroso da uscire dallo schermo, mentre i particolari dei fondali (gli alberi del cimitero e i giardini del vicinato di Rocky) sono taglientissimi e compatti, senza la minima seghettatura. I dettagli, poi, sono incredibilmente accentuati dalla luce diretta, abbagliante e "trasversale", tanto che, in certe inquadrature, la trama diventa super-cristallina. Il livello di contrasto è quasi "al limite" per una precisa scelta fotografica volta a evidenzare gli stacchi fra zone luminose e buie, e questo accende i bianchi fin quasi alla "bruciatura". Per fortuna, però, questi non ingoiano mai gli sfondi o i dettagli in primo piano (salvo forse nella prima scena fra Rocky e suo figlio, comunque buona). L'ottimo dosaggio della luminosità (assieme al contrasto spinto ma non "fuori scala") rende molto brillanti anche le scene scure, dove il nero resta profondo senza mangiarsi nemmeno un pixel, segnando, in questo senso, un vero e proprio record. La pasta dell'immagine è sporcata da una grana abbastanza "ruvidà" ma congeniale al tono della pellicola. In certi passaggi con medie luci (nel ristorante, nella sala della commissione sportiva nel bar, e nel camioncino di Rocky) tale grana aumenta un po', anche se non è mai fastidiosa: primo, perchè non intacca il dettaglio, secondo, perchè è finissima e trasmette comunque un senso d'"esapserazione" del particolare come solo in HD può esserci. Caldi e compatti i colori, che sfoggiano splendide tonalità di rosso e una frequente dominante turchese fra le più belle mai viste. Quest'ultima raffredda molto la fotografia, ma non spegne affatto le altre tonalità, come dimostrano, ad esempio, sia le scene con i quarteri degradati di filadelfia, che quelle al ristorante (in particolare il primo piano dell'enorme quadro nella parete di fondo). La qualità complessiva, dunque, sarebbe già ottima ma nel finale schizza addirittura "fuori parametro" grazie alle riprese in video HD dell'incontro. Queste ultime sfoggiano una pulizia sconvolgente e una profondità notevole. La definizione, già altissima nella parte in pellicola, si fa qui "radiografica" e durante il match rivela dettagli impensabili sulla pelle dei due avversari. Eccellenti anche i colori, i quali, salvo in qualche totale un po' "seppiato" (come tipico di certe rirpese digitali) o sovresposto, sono caldi e compatti. Anche gli occasionali passaggi in bianco e nero tolgono il fiato, mentre i primi piani dei volti (fin da prima dell'incontro) rasentano una nitidezza "Apocalyptica" (cioè analoga a quella, a tratti sconvoglente, del Bluray di Apocalypto). Assenti edge enhancement e artefatti, a conferma d'una qualità video meravigliosa e inficiata solo dalla pastosità di qualche scena buia.

QUALITA' AUDIO (8 su 10): L'audio italiano DTS (768 kbit) non appaga come il video ma accompagna il film in maniera più che adeguata. La colonna sonora ha poca verve ma ciò è da imputare quasi solo alla "tranquillità" del film e non certo a mancanze del mix, che anzi convince in tutti reparti. il volume di registrazione è discreto e, anche se impone d'alzare il volume un po' più del solito, non introduce fruscio. Il fronte anteriore è ampio ma non ha molte occasioni d'esprimersi, soprattutto nella prima parte: giusto un po' d'ambienza, qualche panning e le musiche. Queste ultime, comunque, sono davvero nitide e ben riprodotte ed esaltano fin dalla sequenza iniziale. Durante l'allenamento e l'incontro a Las Vegas, poi, il loro volume si fa addirittura altissimo, portando il coinvolgimento a mille. Il canale centrale è pulito e indistorto, e riproduce voci un po' "rauche" ma sempre molto piene. In qualche passaggio come quello del ristorante, però, gli effetti interferiscono con le voci, tanto da rendere incomprensibili alcune parole. Nulla di grave comunque, soprattutto se si tiene conto che, sempre nelle scena al ristorante, ci sono alcuni degli effetti frontali più aperti. I canali posteriori, dopo qualche panning all'inizio, sono abbastanza tranquilli per tutto il film, mentre nel finale si animano con urla e applausi della folla, fuochi d'artificio e ambienza delle musiche. La nitidezza generale del suono è sempre ottima ma la gamma medio-bassa emergere solo nella scena dell'allenamento, in cui bilanceri e barili vari cadono in terra. Durante l'incontro, gli urti dei colpi sono abbastanza "scarichi", anche se ciò è dovuta a una precisa scelta di missaggio improntata al realismo. Fanno però eccezione i momenti "onirici", in cui i bassi diventano frastornanti e avvolgenti. Il subwoofer, infine, rinforza la scena giusto nelle suddette sequenze dell'allenamento, dell'incontro, e in quelle con le ottime musiche, ma nulla più.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (8 su 10): Gli extra, disposti nel solito, spartanissimo menù Fox a scomparsa, sono abbastanza ricchi, anche se un po' ripetitivi. Si parte con la traccia di commento di Sylvester Stallone, e si continua con le featurette "Rocky Balboa: la fine del match" (27 minuti), "Abilità vs volontà: il making of di Rocky Balboa" (17 minuti), "Sul ring: riprese del combattimento finale di Rocky" (15 minuti) e "Campione Virtuale: simulare al computer il combattimento" (5 minuti). Sono inclusi, inoltre, un filmato di errori sul set (1 minuto e 30), sette scene eliminate (per un totale di 19 minuti), un finale alternativo e un easter egg che illustra il makeup dei pugili. Fra i vari contenuti, la traccia di commento è senza dubbio quello più ricco d'informazioni e testimonia quanto Stallone sia coinvolto nel film che ha scritto e diretto. Le featurette, comunque, dicono la loro grazie ai molti spaccati sulla produzione e sulla storia della saga, anche se, a lungo andare, diventano un po' ripetitive ed hanno qualche passaggio in comune. Le scene eliminate sono abbastanza pesanti e in qualche caso un po' ridicole, mentre il finale alternativo ribalta l'esito del film in un modo che l'avrebbe rovinato, nel caso fosse stato scelto. Tutti gli extra filmati, tranne la prima featurette, sono in formato HD e vantano una qualità video altissima. In particolare, le scene eliminate stupiscono per la loro definizione, anche se la mancanza delle alterazioni fotografiche usate nel film le rendono più anonime e meno incisive. Tutti gli extra, compresi la traccia di commento, sono sottotitolati anche in italiano. Per concludere, una curiosità: nella traccia di commento, Stallone cita più volte una fantomatica "director's cut" in cui saranno incluse svariate scene estese: a quando la riedizione?

link a recensioni esterne:
AfDigitale (Bluray italiano)
Highdefdigest (Bluray americano)
DVD Verdict (Bluray americano)
DVD Review (Bluray americano)
DVD Authority (Bluray americano)

Scheda del film
Imdb

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho visto questo bluray e devo dire che nella scena dove c' è Rocky e Paulie che guardano i resti del palazzetto di ghiaccio con i fari della macchina accesi si nota che i capelli di Paulie sono completamente bruciati e le parti laterali del viso di Rocky illuminate dalle luci dei fari sono completamente bruciate. A me non è piaciuta per niente la resa di quella scena. Anche come hai detto nella recensione i bianchi in alcune scene sono troppo accesi e quasi bruciano l' immagine: vedi la ripresa del grattacielo e poi quella all' interno dell' edificio con il figlio.

DartBadio ha detto...

Si, il contrasto del film è molto spinto, anche se per una precisa scelta fotografica che rende le immagini più "dure". E forse anche "malinconiche", proprio come la vicenda del film. Comuque, le scene dove i bianchi "bruciano" ad un livello fuori scala non sono molte ed il dettaglio è sempre spettacolare, nonostante la rumorosità (vouta anche quella). Almeno, così me lo ricordo sul tv al plasma. Ricordo anche l'impatto incredibile delle scene finali in video, che ricreano l'atmosfera da "telecronaca" dal vivo e trasformano le immagini da filmiche a "vere".