giovedì 31 gennaio 2008

Le colline hanno gli occhi (The hills have eyes)

FILM: Remake dell'omonimo thriller di wes Craven, diretto, questa volta, da Alexandre Aja. Il regista di "Haute Tension" rinuncia alla riflessione sul genere imbastita nell'opera prima, e per il suo battesimo Hollywoodiano confeziona un prodotto piuttosto "allineato": tuttavia, la spietatezza formale conferisce un grado di disturbo che, assieme allo splatter estremo, rende l'opera fastidiosa persino nei momenti "liberatori" (il finale). Focus del remake è lo stesso del prototipo, ovvero lo scontro fra la più tipica famiglia americana e una tribù di "mutanti" serial killer, con l'aggiunta d'un background "postnucleare" che attualizza, giustificandola, l'origine del male. L'ossessione per i valori borghesi, come fonte di sicurezza ed arma contro il diverso, propelle una seconda parte in cui echi da disorientamento post 11 settembre si fondono a un'efficace estetica della "contaminazione". Quest'ultima, è letterale quando ritrae mostri per cui è impossibile provare compassione ma è anche, e soprattutto, sociologica, ad esempio quando accosta i superstiti della famiglia ai manichini utilizzati per i test nucleari. O ancora, quando mostra, nei momenti più suggestivi del film, i crateri zeppi d'ogetti appartenuti alle famiglie trucidate, come tombe d'una civilità che, da post-atomica, è divenuta post-consumistica. Proprio questa scelta figurativa, assieme alla violenza "naturale" che tanto richiama Peckinpah, segna il distacco da Craven e avalla l'idea d'un mondo in cui tutti sono disposti a tornare bestie (e rimanere tali) per difendere la propria "way of life", giusta o sbagliata che sia. Chi esita, o cerca la mediazione, muore, soprattutto se è un bambino o un cane. Niente di nuovo, in fondo: ma la regia "tagliente", gli strepitosi effetti speciali e una visione senza compromessi non solo scaldano bene la minestra, ma la insaporiscono di parecchio.

QUALITA' VIDEO (8 su 10): L'immagine 2.35:1 è riversata da una pellicola in condizioni ottime, come testimonia l'assenza di graffi o spuntinature. L'impostazione della fotografia, inoltre, è abbastanza incisiva e nelle scene luminose (prevalenti) regala passaggi molto taglienti. In particolare, colpiscono fin da subito i totali desertici, in cui breccia e sassolini producono il tipico effetto "buccia d'arancia" che trasmette un senso di grande definizione. Anche la sequenza dei titoli mette in risalto il dettaglio che questo trasferimento riesce a raggiungere (almeno a tratti): per accorgersene, basta osservare gli inserti "lampo" con i mutanti, che si alternano alle immagini con le esplosioni atomiche. Addirittura, certe sequenze della prima parte, come l'inseguimento del cane dopo l'incidente d'auto, sono impressionanti per il livello di nitidezza. Gli incarnati sono sempre abbastanza caldi, e spesso virati su tonalità arancioni, come il resto della fotografia, mentre il microdettaglio degli sfondi è a fuoco e "intricato" a sufficienza. Il livello di contrasto si mantiene alto ed anche se, talvolta, produce bianchi accecanti, non arriva mai ai livelli eccessivi riscontrati, ad esempio, in Hostel 2. Anche la luminosità svolge bene il proprio compito, e resta elevata persino nelle molte scene scure. Infine, i neri sono profondi senza divorare dettagli (salvo forse nella sequenza più lunga all'interno della miniera). In definitiva, ci troveremmo davanti a un quadro di assoluto riferimento (almeno su schermi fino a 50 pollici) non fosse per gli effetti, insolitamente fastidiosi, della compressione Mpeg2 impiegata per il trasferimento. Quest'ultima, unita all'utilizzo d'un supporto a strato singolo, "sporca" il quadro con un rumore video che infesta soprattutto le scene notturne (non molte, per fortuna). In particolare, la sequenza del "rogo umano" è coperta da una patina granulosa abbastanza spessa, e addirittura pulsante. Inoltre, sempre la compressione impasta il dettaglio di molte scene in penombra e, come se non bastasse, solarizza qualche sfondo. La situazione non si fa mai drammatica, salvo forse nella scena del cimitero: molto breve, ma così piena di blocchi colorati da essere incomprensibile. L'edge enhancement, comunque, è sempre ridotto nonostante i forti contrasti, mentre la grana della pellicola non viene mai limata da algoritmi dnr. In più, quest'ultima produce sempre un dettaglio finissimo quand'è attraversata dalla luce solare. In definitiva, la resa dell'immagine non tradisce mai la sua natura "HD", sempre ben visibile: peccato che, a tratti, la compressione le impedisca di raggiungere i massimi livelli a cui poteva aspirare.

QUALITA' AUDIO (8,5 su 10): L'audio itliano DTS ha un bitrate di "soli" 768 Kbit ma è comunque di buonissimo livello. L'immagine sonora è ampia e molto calda: inoltre, pur non essendo assordante, conta su una gamma medio bassa potente e "secca". Anche gli alti non sono da meno, e fin dall'inizio suonano taglientissimi: lo dimostrano gli effetti del preambolo (i respiri degli scienziati e le picconate sulle pietre), poi quelli nella sequenza dei titoli, che fanno saltare dalla poltrona per il senso di "disturbo". Tali effetti (simili a quelli di scariche elettriche) tornano con analoga efficacia nei momenti più tesi della pellicola. Il canale centrale è pulito e quando non partecipa a panning frontali (meno frequenti degli effetti) riproduce voci piene, cristalline e mai minate da saturazioni. Quando richiesto, inoltre, sempre il centrale partecipa con veemenza alle scene più fragorose, emergendo anche in gamma bassa. Ottimi esempi, in questo senso, sono la sequenza dell'incidente in auto e quella, già citata, del "rogo umano", oltre alla mattanza nel camper e allo scontro "prefinale" nel villagio post-atomico. In tutte queste scene, emerge la grande compattezza del fronte anteriore, e la ricchezza di quello posteriore, il quale si scatena sia con effetti attivi (anche vocali) che con panning, ambienza e riverberi. Persino la resa musicale è particolarmente vivace e si distingue non solo per l'ottima definizione, ma anche per la distribuzione su tutti i canali, sempre molto fantasiosa. Il volume di registrazione è elevato, tuttavia non è possibile avvertire fruscii, mentre il subwoofer partecipa in maniera solo discreta, salvo forse nell'unica esplosione presente in tutto il film.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (4 su 10): Gli extra, contenuti nel solito menù a scomparsa Fox, includono una traccia di commento del regista Alexndre Aja e di altri membri del cast tecnico, una seconda traccia dei produttori Wes Craven e Peter Locke, qualche nota di produzione e i trailer, in alta definizione, di X-men - conflitto finale, La vera storia di Jack lo squartatore e Le colline hanno gli occhi. Da notare che entrambe le tracce di commento sono sottotitolate anche in italiano. Curiosità: la foto sul retro della fascetta non proviene dal menù di questo Bluray, ma da quello del sequel, non ancora pubblicato in Italia.

link a recensioni esterne:
AfDigitale (Bluray italiano)
Forum DVD Essential (Bluray italiano)
DVD Forum (Bluray italiano)
Highdefdigest (Bluray americano)

Scheda del film
Imdb

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